Giordano Bruno è stato messo al rogo il 17 febbraio del 1600 dalla Santa Inquisizione, in Piazza Campo de’ Fiori a Roma. Filosofo, teologo e scrittore del XVI secolo, ecco perché ancora oggi il suo contributo è stato fondamentale per lo sviluppo scientifico.

L’approccio di Giordano Bruno al mondo
Giordano Bruno è noto per le sue opinioni ritenute eretiche e, soprattutto, per la sua difesa della libertà di pensiero. Questo anno si commemora il 423esimo anniversario della sua morte.
Ma perché la figura di Giordano Bruno è ancora così importante oggi? La risposta sta nel suo approccio allo sviluppo del pensiero, che ha sfidato le idee tradizionali del tempo e ha aperto nuove strade e nuove indagini per filosofia e scienza.

Bruno credeva nell’infinità dell’universo, sostenendo che il cosmo era composto da un numero infinito di pianeti e stelle, e che l’universo era in costante evoluzione. Queste idee, radicali per l’epoca, gli valsero l’accusa di eresia da parte dell’Inquisizione.
La sua difesa della libertà di pensiero gli costò la vita. Un caro prezzo, ma la sua eredità è ancora oggi viva. Le sue idee sulla tolleranza religiosa e sulla libertà di pensiero sono ancora oggetto di dibattito nella cultura contemporanea.
L’eredità di Giordano Bruno
La morte di Bruno offre, ogni anno, l’opportunità per riflettere sulla tolleranza religiosa e sulla libertà di pensiero nella società contemporanea, e il suo anniversario rappresenta un momento per celebrare la sua eredità e la sua importanza nella storia della filosofia e della cultura europea.
Le sue idee sulla libertà di pensiero sono ancora oggi estremamente attuali. Lo stesso Giovanni Gentile lo indica come precursore di una certa impronta razionale alla filosofia, rendendola dunque moderna.
Vale la pena, dunque, fare una camminata a Campo de’ Fiori. Sostare dinnanzi al monumento commemorativo di Giordano Bruno, leggerne a voce alta la targa, «A Bruno, il secolo da lui divinato, qui, dove arse il rogo», e ricordare con consapevolezza che la libertà di pensiero e la modernità dell’attuale società, in parte, e forse in origine, sono dovute anche a lui.