Libertà di stampa in Italia, cosa si intende.
Per libertà di stampa in Italia, come in qualsiasi parte del mondo, si intende il diritto di esprimere a parole e quindi anche a mezzo stampa, le proprie idee. Questo diritto si esercita sia pubblicando fatti e opinioni, ma soprattutto avendo accesso alle informazioni.
Ogni Stato decide quali siano le informazioni a cui si può avere accesso liberamente. Il diritto di stampa confligge, a volte, con il diritto all’oblio e alla privacy. Quindi lo Stato regolamenta tale diritto anche tenendo conto di tutte le applicazioni che riguardano il singolo. Soprattutto lo Stato ha interesse a garantire la sicurezza pubblica. L‘interesse pubblico è definito dai contorni delle leggi a sua protezione.
Libertà di stampa in Italia, storia
In Italia la storia della libertà di stampa ha seguito l’andamento mondiale, con alti e bassi anche piuttosto drammatici. Lo Statuto Albertino, seppur con grandi limitazioni, sancì il diritto di stampa in Italia. Restava fortemente limitato il perimetro entro cui muoversi, soprattutto per quanto riguarda le informazioni militari, le perdite e i movimenti durante il periodo bellico.
Il fascismo, come ogni dittatura, annientò la libertà di stampa in Italia. Se da un lato il fascismo ha usato la propaganda – quindi tutti i mezzi di comunicazione – a proprio vantaggio, dall’altro ha fortemente zittito le voci discordanti con il regime. La libertà di esprimere dissenso si tradusse spesso con la perdita della vita.
Qual è lo stato della libertà di stampa sul territorio italiano
Il mondo odierno è caratterizzato da una notevole mole di informazioni che viaggiano in tempo reale. Abbiamo modificato la consuetudine di leggere le notizie il giorno dopo gli accadimenti, propria del quotidiano o a orari precisi, propria dei telegiornali. Questo fatto ha modificato anche la percezione di libertà relativa alla stampa.
La differenza tra giornalista e semplice testimone di un evento si è fatta più lieve. Molte notizie vengono date da chi le ha vissute in prima persona o era presente. È saltato il filtro a cui eravamo abituati, generato dai giornalisti e dalle testate per cui scrivevano.
I parametri per cui si può calcolare a che livelli sia la libertà di stampa in Italia è data da un insieme di fattori. Il World Press Freedom Index indica l’Italia al 58° posto in un totale di 180 Paesi del mondo.
Su qual parametri si basa il World Press Freedom Index
Le classifiche dell’Indice si basano su un punteggio che va da 0 a 100 assegnato a ciascun paese o territorio. 100 rappresenta il miglior punteggio possibile (il più alto livello possibile di libertà di stampa) e 0 il peggiore.
Questo punteggio è calcolato sulla base di due componenti:
- un conteggio quantitativo degli abusi contro i giornalisti in relazione al loro lavoro e contro i media;
- un’analisi qualitativa della situazione in ciascun paese o territorio sulla base delle risposte di specialisti della libertà di stampa (tra cui giornalisti, ricercatori, accademici e difensori dei diritti umani) a un questionario disponibile in 23 lingue.
La situazione italiana
L’italia, purtroppo, si ritrova con un punteggio che la pone in una zona “arancione”, considerata come “problematica”. Il punteggio di ogni paese o territorio viene valutato utilizzando cinque indicatori contestuali che riflettono la situazione della libertà di stampa in tutta la sua complessità: contesto politico, quadro giuridico, contesto economico, contesto socioculturale e sicurezza.
Non è certo una buona notizia per l’Italia. A fare da freno alla libertà, è – anche – l’autocensura stessa delle e dei giornalisti, che temono di incorrere in procedimenti legali o addirittura in ritorsioni da parte di organizzazioni criminali.
In questo senso, il dato va interpretato chiedendosi come si ponga lo Stato rispetto alla libertà di Stampa e se, oltre a legiferare in tal senso, sia capace di garantire la serenità di chi, ogni giorno, cerca di raccontare la cronaca e l’attualità anche scomoda di questo Paese e del mondo. Non ultimo è il tema economico rispetto alla possibile sudditanza delle testate giornalistiche rispetto a chi le detiene.
Libertà di stampa e libertà economica sono, quindi, un argomento molto serio che pur essendo tema di dibattito nei salotti televisivi, raramente trova luoghi più indicati per essere trattato e risolto.
Cosa aspettarci dal futuro?
Difficile prevedere l’andamento della libertà di stampa in Italia e nel mondo. Di certo essere così in basso nella classifica implica un enorme lavoro di risalita, possibile solo con un grande sforzo fatto da tutti gli attori in causa.
Lavoro che spetta anche ai lettori e lettrici a cui si chiede di privilegiare le notizie verificate, di sostenere anche economicamente le testate che reputano più solide dal punto di vista dell’onestà intellettuale e, infine, del supporto morale rispetto a chi si occupa di informazione. Selezionando accuratamente le fonti e dando finalmente credito a chi del giornalismo ha fatto, oltre che lavoro, missione.