Walk to Work Day, letteralmente: giornata di lavoro a piedi. Una giornata per sensibilizzare sull’uso indiscriminato e non sempre necessario dei mezzi di trasporto.
Il National Walk to Work Day si tiene il primo venerdì di aprile, dal 2004. Avviato dal Dipartimento della salute e dei servizi umani degli Stati Uniti e dall’American Podiatric Medical Association, questa giornata incoraggia le persone a lasciare parcheggiate le loro auto e a fare un po’ di moto per andare al posto di lavoro.
Walk to Work Day: non è un caso che nasca in America
Non è un caso che il Walk to Work Day sia nato in America. Terra dei vizi per eccellenza, gli Stati Uniti esportano in tutto il mondo cattive abitudini, oltre a mode discutibili. Il culto esagerato dell’immagine (dopo aver mangiato le merendine più caloriche), fa rima con il benessere fisico (compromessa allo stesso modo dalla cultura dei fast food).
E nel regno dove tutto va veloce e dove lo status si misura in termini di mondanità e like, nascono le iniziative come il Walk to Work Day, volte a sensibilizzare sull’importanza di una camminata, sulle alternative ai veicoli a combustibili fossili, su quanto sia superfluo prendere la macchina per percorrere anche solo 300 metri.
De André cantava: Si sa che la gente dà buoni consigli se non può più dare il cattivo esempio. In questo caso, invece, pare che chi dia i buoni consigli si sia già preoccupato, da tempo, di dare il cattivo esempio.
A tal proposito, constatiamo che la Giornata mondiale del risparmio energetico è stata istituita in una data simbolica: l’anniversario del protocollo di Kyoto. Il trattato internazionale contro il surriscaldamento globale è stato firmato da 184 Paesi, tra cui l’Italia e gli Stati Uniti, questi ultimi però non lo hanno mai ratificato.
Di conseguenza, il monito arriva da uno Stato in cui il 91% degli abitanti ha bisogno di un Walk to Work Day perché arriva al lavoro in auto o con qualche mezzo di trasporto pubblico. Ossia, milioni di dollari in aria inquinata, dannosi rifiuti ed emissioni di carbonio pericolose. Il tutto con buona pace di chi prova a fare qualcosa di concreto, ogni giorno, per contrastare il riscaldamento globale.
L’importanza di farsi le domande giuste
Proviamo a pensare a quante volte si usa l’auto, durante la giornata, e a quanto spesso si vaga disperati alla ricerca di un parcheggio.
Ti è mai capitato di pensare o di urlare dentro il tuo comodo abitacolo: Avrei fatto prima ad andare a piedi? Ecco, a volte tale presa di coscienza non è così lontana dalla realtà.
Il Walk to word Day spinge a interrogarsi sulle proprie abitudini. C’è sempre una buona motivazione per non andare a piedi: si fa prima, ma magari si risparmia solo un quarto d’ora; è troppo caldo/è troppo freddo, e se poi arriva la mezza stagione – se arriva! – l’abitudine prevale sul buon senso.
La terza motivazione è la più gettonata: Uso la macchina perché poi devo andare lì, qui e poi là. Ed è così che ci si imbatte in fiumi di persone che vagano senza meta all’interno dei centri commerciali. Il massimo dell’incongruenza è, poi, andare a camminare in macchina, o a fare le sedute dei massaggi dimagranti in macchina. In barba a ogni associazione logica, e alla faccia di ogni qualsivoglia ambizione di agire, anche in minima parte, sul benessere ambientale.
Walk to Work Day: basta un giorno?
C’è da chiedersi a cosa servano queste giornate mondiali incentrate su temi universali. Per sensibilizzare, certo. Ma poi? Cosa resta di questi proclami giornalieri, e di questi richiami? Ovviamente non basta il Wolk to Work Day, andare a lavorare un giorno all’anno a piedi, come non basta stare attenti a chiudere i rubinetti durante la Giornata Mondiale dell’Acqua.
O, ancora: basta davvero un giorno per riflettere sulla propria felicità? Sembra quasi che sia necessario che qualcuno ci indichi continuamente la retta via, su tutto. Come un grillo parlante poggiato sulla spalla.
E così nascono dei podcast che illustrano dettagliatamente come utilizzare meglio il nostro tempo, come relazionarci correttamente con il prossimo, come far bollire l’acqua per la pasta. Manca solo il podcast che spieghi perché dobbiamo far attraversare i passanti sulle strisce pedonali!
Ore ed ore a navigare sul web, a scoprire nuovi mondi, con tutta la conoscenza della Treccani a portata di click… e poi? C’è bisogno di un guru sempre a fianco, che illustri dove è la destra e dove la sinistra. E il pianeta, nel frattempo, è lì che guarda, mentre piccoli e insignificanti esserini chiamati umani si affannano a salvarlo, magari con il National Walk to Work Day. E sembra quasi di sentirlo, mentre borbotta ilare fra sé: Salvare chi? Forse è meglio che pensiate a salvarvi voi.