Con l’uscita dell’ultimo video musicale “The Purge”, la band olandese conferma la scelta del mondo digitale come palcoscenico senza mediazioni.
«Si tratta di un’operazione che avremmo voluto provare già da tempo». Spiega Sharon den Adel, front-woman dei Within Temptation. «Poter condividere musica nuova in modo più veloce, invece di dover aspettare due o tre anni, o anche più, per l’uscita di un intero album. A volte ci si sente meglio, senza dover affrontare l’attesa.»
Infatti è già la seconda volta in pochi mesi che un singolo della band olandese debutta direttamente online. Invece che in corrispondenza dell’uscita di un album con la forma ‘fisica’ di un CD, il che segna una decisa sterzata verso la distribuzione digitale. Il precedente è costituito da “Entertain You”, uscito lo scorso maggio; un terzo brano, con le medesime modalità, è previsto per un futuro non troppo lontano.
“The Purge”, uscito il 20 novembre, conferma l’impianto stilistico degli ultimi album: abbandonate le caratteristiche metal-sinfoniche e orchestrali di opere come il primo grande successo Mother Earth (2000) e la pietra miliare The Silent Force (2004), con gli album The Unforgiving (2011), Hydra (2014) e Resist (2019) i Within Temptation hanno accolto suggestioni marcatamente rock che abbondano in effetti, cori e percussioni, creando un suono avvolgente che quasi relega in secondo piano le singolarità di chitarre e tastiere, ma lascia emergere per contrasto la voce sempre pulita e controllata della vocalist.

Il tema dominante di “The Purge”: la ricerca di redenzione
Come in un album è spesso presente un’omogeneità tematica (quantomeno implicita), così esiste un fil rouge che da “Entertain You” arriva a “The Purge”. Nel primo dei due brani l’argomento era il modo in cui spesso la società tratta la diversità, cioè come fonte di svago e divertimento a proprio uso e consumo. «Pensate a certi video di risse da strada, o a quando la gente pensa a filmare un incidente invece di dare una mano».
Gli attori in scena hanno facce dipinte di bianco e sorrisi disegnati sulle labbra, simili a quello del Joker. L’arcinemico di Batman a cui di recente è stato dedicato un film che parla anch’esso di diversità e di emarginazione (peraltro il tema del diverso è sempre stato caro ai leader della band, Robert Westertholt e Sharon den Adel, come dimostra ad esempio il loro cameo del 2012 nel brano “We are the Others” dei Delain). “The Purge” invece va a indagare su come ciascuno di noi guarda non l’altro bensì se stesso, venendo a patti con colpe e rimpianti. E cerca una forma di redenzione quando il carico emotivo si fa troppo pesante. Infatti, nel video si assiste a una sorta di cerimonia mistica con tanto di coltello rituale, fuoco purificatore e rune luminescenti, al cospetto di un volto enigmatico e solenne che sembra giudicare la protagonista.
Considerando quindi anche la presenza di un legame tematico fra un video e il successivo, la distribuzione di singoli brani online sarà una strada che i Within Temptation percorreranno sempre più spesso? E come si concilia questa ipotesi con l’uscita degli album futuri? Sharon den Adel sembra avere le idee chiare in merito. «Credo che gli album e i servizi in streaming siano cose diverse, finalizzate a scopi diversi. Uno ovviamente è più fisico, si possono leggere le parole e ammirare l’immagine in copertina, l’altro è un modo più diretto di accedere alla musica. Non devono darsi fastidio a vicenda, i loro obiettivi sono diversi.»
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