Considerato da molti il più bel libro di Ammaniti, Io e te, è un romanzo di formazione che racconta il rapporto conflittuale tra il “dentro” e il “fuori”. Roma, anno 2000: Io e te si apre con un flashback che lo riporta indietro di dieci anni. È l’inizio di una giornata che vede Lorenzo, all’epoca insofferente quattordicenne, lottare contro la socialità e le consuetudini che gli impongono di partecipare a una settimana bianca a Cortina, insieme ad alcuni compagni di classe.
Il più bel libro di Ammaniti è sul peso della normalità
È dura partecipare a certi eventi, simbolo di spensieratezza e risate, quando già alzarsi dal letto è una faticaccia. Ammaniti descrive l’adolescenza in maniera semplice e veritiera, facendone vivere – e rivivere – mal di pancia e malinconie. Lorenzo decide di non presentarsi all’appuntamento, di non partecipare: decide di fare ciò che per lui è meglio, ovvero isolarsi completamente per un’intera settimana, sospendere l’impegno gravoso della vita e prendersi una pausa. E così, “il tempo delle mele” – la spensieratezza tipica e troppo spesso idealizzata dell’universo adolescenziale – si rivela una battaglia che non si ha nessuna voglia di combattere.

Ammaniti, Io e te, ovvero: io e tutto il resto
Io e te, ovvero: io e qualcun altro. Ma anche “Io e il mondo esterno”. E poi, “Io e ciò che non mi appartiene”. La salvezza, per Lorenzo, è rappresentata da una cantina: il bunker della socialità, la parte oscura della casa, quella in cui è più facile nascondersi. Una nuova prospettiva che permette al nevrotico ragazzino di prendere le redini della sua vita. Niente umanità intorno ma soltanto Coca Cola, romanzi horror, scatolette di tonno e insetti. Se diventare adulti significa decidere autonomamente, per Lorenzo quella è una scuola, una prova importante.
Prove tecniche di maturità
Nella cantina avviene una curiosa trasformazione, che Niccolò Ammaniti sottolinea in una pagina introduttiva: “Il mimetismo batesiano si verifica quando una specie animale innocua sfrutta la sua somiglianza con una specie tossica o velenosa che vive nello stesso territorio”. Lorenzo mette in scena l’anteprima della sua maturità, creando un mondo dove tutto è deciso da lui, evitando finzioni, commedie e ruoli imposti dall’esterno.
Io e te è la prova – riuscita – in quello che, da molti, è considerato il più bel libro di Ammaniti, di raccontare il complicato mondo degli adolescenti, di metterne in luce le difficoltà. Potrebbe essere una storia tipica di quelli che oggi vengono chiamati Hikikomori, letteralmente “coloro che stanno in disparte”, ma la vita entra con prepotenza nella cantina dell’abitazione romana, nelle vesti di Olivia, sorellastra maggiore e problematica di Lorenzo. Quello che segue è “pura vita”, per citare un altro grande scrittore, Andrea De Carlo. È conflitto e dolcezza al tempo stesso. Il romanzo vira nella poesia più struggente, lasciando emozioni indimenticabili. Da Io e te (pubblicato dalle Edizioni Einaudi) è stato tratto il film omonimo diretto da Bernardo Bertolucci.