Prosegue il nostro viaggio tra le pagine e le anime degli autori di Edizioni Other Souls. Dopo aver conosciuto Marzia Musti, oggi è il momento di scoprire un nuovo protagonista del nostro catalogo: un autore che ha scelto la scrittura come forma di espressione.
Ci racconterà cosa lo ha spinto a scrivere, quali sfide ha affrontato, e cosa spera di lasciare ai suoi lettori. Perché ogni libro è un ponte tra chi scrive e chi legge, e ogni autore ha una storia che merita di essere ascoltata.
MASSIMO LEROSE
Autore del libro La Saga del Bastardo – Atto I.
Autore teatrale, spaziando dalle commedie classiche alle Cene con Delitto (spettacoli giallo-comici), Massimo Lerose è autore di svariati racconti premiati in molti concorsi nazionali e pubblicati su riviste letterarie e antologie, cinque romanzi che variano dal giallo classico al thriller storico, e un saggio sul cinema di Stanley Kubrick. Scrive, inoltre, testi per pubblicità e video promozionali sia turistici che commerciali.

• Che argomento tratta il tuo libro, c’è un aneddoto legato alla scelta del titolo?
Il libro parte come giallo classico ma, nella seconda parte, si rivela essere un thriller storico. Riguardo il titolo mi viene in mente che spesso una parola – in questo caso “bastardo” – viene vista solo in accezione negativa… ma l’abito non fa il monaco… e in questo caso non fa nemmeno il bastardo!
• Quali sono state le circostante che ti hanno portato alla sua creazione?
L’esigenza di raccontare una storia, personalmente, è vitale; da sempre è ciò che faccio, cha sia su un palcoscenico, dietro una macchina da presa o su un foglio bianco. Dunque, raccontare la storia del bastardo è stata una cosa naturale.
• C’è una componente autobiografica che predomina/si nasconde nella storia?
Oltre al fatto che il protagonista sia riccio, scuro di carnagione, faccia l’attore e viva a Terracina, beh… niente!
• Al di là di una morale, questa storia cerca di connettersi al lettore per trasmettere quale messaggio?
Che siamo tutti sotto al cielo, che anche la persona più tranquilla del mondo può essere suo malgrado coinvolto in qualcosa di più grande di lui… e che da solo non si salva nessuno.
• Hai incontrato delle resistenze, anche di natura personale, nella scrittura del racconto, se si ci spieghi quali e perché?
L’unica “resistenza” che trovo quando parto a scrivere qualcosa è di natura
fisiologica: sete, fame e poco altro. Una volta partito il flusso è inarrestabile.
• Ci sono tematiche sociali che si intrecciano nella trama del racconto? Ti va di parlarcene?
Non mi piace fare la morale a nessuno e neanche giudicare; io sono lo scrittore, devo essere al di sopra delle parti. I personaggi – alcuni – parlano anche per me e quindi commentano i fatti.
• Quanto credi sia importante l’apporto letterario e artistico per sostenere e affrontare tematiche sociali?
Dico sempre che, per esempio, per capire la politica e i suoi tanti temi, non bisognerebbe ascoltare i politici quanto piuttosto vedere uno spettacolo di satira: il comico, l’artista, è sicuramente più sincero e ti fa vedere le cose da un punto di vista nuovo.
• Ambisci a qualche riconoscimento particolare per la tua professione di autore? Qual è la meta che speri di raggiungere, se c’è.
Da scrittore credo che arrivare a farsi leggere da più persone possibile sia già un traguardo importante. Da attore-regista sogno che la mia opera letteraria venga trasportata o su un palcoscenico o, addirittura, sullo schermo.
• Scrivere è un percorso innanzitutto emotivo, quali sono stati i momenti più intensi legati alla scrittura dei tuoi libri, e perché?
Le scene cruente, dove ci sono gli omicidi o comunque la violenza perché sono l’esatto contrario di come sono io nella vita vera; mi sono dovuto immedesimare in persone che soffrono tantissimo oppure che fanno soffrire.
• Credi che la lettura oggi stia subendo una trasformazione? Se sì in che ambito.
La letteratura è come il teatro: c’è un essere umano che racconta una cosa ad un altro essere umano. È semplice. Cambiano i mezzi, le lunghezze, i modi e tanto altro… ma la base è sempre quella: l’uomo.
• Nella tua professione di autore ritieni sia più determinante, per ottenere risultati, l’impegno e lo studio o semplicemente il talento e la passione?
Il talento se c’è ti da una marcia in più, ma senza l’impegno e lo studio difficilmente puoi partire per questo viaggio meraviglioso.
• Qual è la domanda che speravi ti ponessero e non ti hanno mai fatto sul libro?
Ma è vero che Leonardo da Vinci…? (Non faccio spoiler… quindi dovete leggere il libro per capire la domanda e, soprattutto, la risposta!)
Tra suspense, storia e un tocco di ironia, questo autore ci ha portato nel cuore del suo romanzo, svelando come scrittura, teatro e vita si intreccino in un’unica grande passione per il racconto. La sua penna ci ricorda che dietro ogni parola si cela un punto di vista, e che, a volte, per scoprire la verità… basta andare oltre l’etichetta.
Il nostro viaggio tra le voci di Edizioni Other Souls continua: ogni autore ha una storia da raccontare, e noi siamo qui per ascoltarla.