La dipartita di Piero Angela crea una condizione di vuoto che la fisica non può spiegare. Come sappiamo, però, quello del vuoto è un ideale perfetto che, in natura, non esiste. Qualcosa deve rimanere, anche quando si abbandona questo mondo. Cos’è rimasto, dunque, di Piero Angela?
La curiosità
Ho perso il conto delle generazioni che Piero Angela è stato capace di formare e ispirare con i suoi programmi. Investire in uno show divulgativo, specialmente negli anni Settanta, quando Destinazione uomo non era ancora Quark, ha significato rivoluzionare il mondo della televisione italiana. Il professore ci ha insegnato a sentire la cultura, ha spogliato il sapere della maschera da irraggiungibile per portarlo vicino a noi, nelle nostre case. La sua televisione ha nutrito ciò che abbiamo di più prezioso: la capacità di interrogarci su noi stessi e sul mondo, la ricchezza racchiusa nelle domande che nutrono il progresso e il domani.
La saggezza
Ludendo docere, insegnare divertendo. È il consiglio che Piero Angela ha sempre dato alla scuola italiana, partendo dalla sua personale esperienza. Quando si entra nelle case degli italiani con l’intento di mostrare loro qualcosa – la natura, il mondo, lo spazio – è necessaria molta saggezza per potersi muovere nel mare della divulgazione con l’umiltà di chi sta soltanto condividendo ciò che ha appreso. È per questo che è sempre stato divertente, imparare con i programmi del professore; le stelle accademiche che hanno contribuito a Quark non hanno mai preteso la serietà scolastica che un programma del genere poteva richiedere. No, il primo pensiero è stato saggio: trasmettere seguendo un’osmosi orizzontale, senza gettare dall’alto pillole di sapere.
L’ecletticità
Credo che una mente aperta abbia gambe lunghissime in grado di arrivare ovunque. Se ciò creasse dubbi, invito a contare il numero delle lauree di cui è stato insignito Piero Angela. Questo è accaduto per via della sua capacità di darsi alle cose, di elaborare informazioni e lasciarsi incuriosire, da una fame di sapere che gli ha permesso sempre di applicare la cultura all’interno della sua vita fino a rendere la sua stessa esistenza un’opera culturale. Piero Angela è stata un’anima tentacolare ed elegante, il suo movimento inaspettato e sorprendente come la musica jazz che amava suonare.
La curiosità, l’abilità di trasformarla in sapere e l’eleganza di metterla in pratica per arricchire la propria vita. Questo è ciò che, di Piero Angela, è rimasto e che terrò per me negli anni a venire. È vero, lascia un grande vuoto ma, come ho detto, mai davvero tale per gli stessi principi che lui ha insegnato.
Arrivederci, professore.