Influencer, YouTuber, Gamers… le qualifiche si sovrappongono e danno origine a professioni sempre diverse e nuove, quelle che un tempo non ci si sarebbe mai immaginati. I Two players one console ne sono un ottimo esempio.
Il successo sul web
All’anagrafe si chiamano Stefano Sergio Siddi e Veronica Palla, ma usano i nickname Stef e Pherenike. Vivono in Sardegna e sono fidanzati. Two Players One Console è il nome del loro primo canale YouTube (più di due milioni e mezzo di iscritti). Nato cinque anni fa, è divenuto in breve tempo membro stabile della top five dei game influencer italiani.
Come i loro colleghi, anche Stef e Pherenike hanno ampliato il loro raggio d’azione ad altri media e ad altre attività, pur rimanendo sempre attivi sul nucleo centrale. Ossia i video, in cui si riprendono mentre sperimentano vari tipi di videogiochi (Minecraft, Roblox, Fortnite i titoli più noti), si sfidano, organizzano campagne con altri giocatori. Hanno quindi pubblicato Timeport (una trilogia di libri per ragazzi), poi un album di figurine e vari tipi di gadget, dall’abbigliamento alla scolastica. A distinguerli da altri colleghi è l’interesse per la tematica ambientale, protagonista del quarto romanzo: Il libro delle meraviglie perdute, ambientato in un futuro in cui la natura è ormai scomparsa e le nuove generazioni devono ritrovarne memoria.

Two players one console e il linguaggio
Una delle carte che hanno giocato a favore del successo dei due ragazzi cagliaritani è stata, curiosamente, la trasversalità del pubblico. Di solito per chi lavora in rete (un po’ in tutti gli ambiti, quello librario incluso) è importante puntare una specifica parte di pubblico e concentrarvisi. Questo perché è praticamente impossibile piacere a tutti e quindi bisogna circoscrivere il bersaglio. Stef e Pherenike, invece, se non piacciono proprio a tutti piacciono a tanti, tantissimi. Pur rimanendo sempre nell’ambito dei videogame di nuova generazione, hanno avuto l’accortezza di mantenere un registro linguistico adatto ai più. Nessun gergo troppo complicato, niente parolacce, zero eccessi di qualunque tipo: solo risate, divertimento e conoscenza, e questo li ha fatti apprezzare da un pubblico vario per interessi ed età.
È difficile determinare il target esatto al quale ci rivolgiamo, proprio per questo cerchiamo sempre di essere molto lineari e puliti nel linguaggio, perché non possiamo sapere se il video lo sta guardando un ragazzo di 16 anni o un bambino di 6. In generale pensiamo che il nostro target principale sia 9-12 anni ma con 3.5 milioni di spettatori unici nel canale, è evidente che il pubblico sia suddiviso in diverse fasce d’età.
Two Players One Console in un’intervista a Licensing Italia
