Inizia tutto negli anni Sessanta. In un talk show, ci si interroga su come finirà il mondo. Saranno i virus, a terminare la razza umana? Dopo un brivido dovuto a una storia fin troppo recente, la risposta è chiara: l’uomo potrebbe smettere di esistere per colpa dei funghi. Parassiti, controllanti, coriacei.

Nel 2013, però, di questo talk show non c’è non c’è più neanche il ricordo. È la storia di Joel e di sua figlia Sarah, una famiglia piccola in cui i ruoli sembrano spesso capovolti, in apparenza, e a cui si aggiunge quella testa calda dello zio Tommy.
When you’re lost in the darkness, il primo episodio
Non è chiaro, come precipitino le cose, ma lo fanno. Una sera che sembrava uguale a tutte le altre, il piccolo mondo di Joel e Sarah si ribalta. All’improvviso la vicina di casa è un mostro, bisogna fuggire, l’esercito è chiamato a purificare la zona e sì, è lecito pensare a un’autentica epurazione. Joel e Tommy sono rodati, il primo è un veterano. Chi sia l’anello debole è chiaro a tutti.
Vent’anni dopo, Boston. Il mondo è totalmente cambiato: le città sono fatiscenti, semi-abbandonate; le autorità giustiziano chiunque esca dai confini sicuri, rischiando di diventare veicolo di contagio; c’è una resistenza che si ribella ai militari; Joel non ha più una figlia a chiamarlo papà.

La scomparsa di Tommy mette in moto gli eventi: Joel e la sua compagna organizzano la vendita di una batteria di contrabbando per poter sfidare la legge e uscire dalla cittadella per cercarlo. È quando arrivano in un palazzo sede dei ribelli, le Fireflies. È lì che Joel incontra Ellie.
Ellie è una ragazzina, ma anche un carico da portare oltre Boston. Ha un segreto, ma questo non viene svelato. Ellie è soltanto un pretesto per poter andare a cercare Tommy sfruttando i mezzi dei ribelli. O forse, così è solo come inizia una forte storia su ciò che resta dell’umanità.
The Last of Us, uno scomodo paragone
Fino alla prima puntata di The Last of Us, il telefilm di zombie era The Walking Dead. Impossibile non accostare questi due titoli per un tema così simile, eppure non potrebbero essere più diversi e questo a partire dalla genesi: il primo un videogioco, il secondo un fumetto.
The Walking Dead affronta il tema dell’uomo che deve reinventarsi e del suo viaggio nel nero che ha dentro di sé, è concentrato sulla ricostruzione a partire dalle fondamenta del vivere civile. The Last of Us salta del tutto questa fase, mostrandoci un prima e un dopo. Il dopo è il punto d’arrivo dell’uomo, vent’anni di teste mangiate dai funghi e una consuetudine a bruciare cadaveri in un’enorme pira sempre accesa.

In The Last of Us l’uomo ha già dato il suo peggio, viene mostrata un’umanità in parte nostalgica, in parte plagiata dall’indifferenza. L’epidemia ha reso i rapporti umani labili, la sopravvivenza rende capaci di mercanteggiare su qualsiasi cosa.
C’è qualcosa che, però, non si arrende al mero sopravvivere, ciò che resta di noi: la fratellanza.
Fulcro della serie tv sarà il rapporto tra Joel ed Ellie, ma non bisogna dimenticare che il motore dell’azione è l’amore fraterno, ciò che in parte definisce l’identità spezzata di Joel.
The Last of Us è un grande videogioco, una storia che a distanza di dieci anni ancora ha il potere di emozionare, nuovi e nostalgici, e che ha rivoluzionato il modo in cui i giocatori fruiscono i videogames. La serie tv, almeno dall’inizio, promette molto bene, perché come il più puntale degli incipit cattura e ti anticipa quel che vedrai: una storia di definizione, di ricostruzione.
I protagonisti di The Last of Us
Gli attori presenti in When yuo’re lost in the darkness non sono facce nuove, a partire da John Hannah, nei panni dell’epidemiologo capace di predire la fine del mondo con l’espressione di chi, forse, un po’ l’aspetta. Pedro Pascal ormai è una sicurezza davanti alla macchina da presa, e Bella Ramsey convince nella sua interpretazione di un personaggio granitico ma dalla lingua tagliente, proprio come la sua Lyanna Mormont nel Trono di Spade.
Segui le puntate di The last of us su Sky e in streaming sulla piattaforma NowTv.
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