A due settimane esatte dalla conclusione di Wandavision debutta la serie che vede protagonisti gli storici amici e alleati di Captain America. Parola d’ordine: azione
Affidata allo showrunner Malcolm Spellman, per la regia di Kari Skogland, The Falcon and the Winter Soldier è una action series in piena regola, piena di combattimenti, sparatorie e sfoggio di superpoteri. In questo si differenzia da WandaVision, con l’insolito repertorio metanarrativo basato sui riferimenti alle sit-com dagli anni Cinquanta a oggi, e da Loki, in arrivo l’11 giugno, da cui ci si aspetta un impianto altrettanto originale e spiazzante. The Falcon and the Winter Soldier (sei episodi fra i 40 e i 50 minuti l’uno) fa da cesura stilistica fra i due, imponendosi come serie supereroica tradizionale e dotata di mezzi pari a quelli dei blockbuster dell’MCU (il che si evince, per esempio, dai primi dieci minuti della prima puntata, uno sfoggio di riprese veloci e di computer grafica da fare invidia a produzioni cinematografiche eccelse).
La serie vede protagonisti Sam Wilson alias Falcon (Anthony Mackie) e James “Bucky” Barnes alias Winter Soldier (Sebastian Stan), già comparsi in diversi film Marvel. Sam è un ex-pararescue dell’aviazione americana (unità specializzate in operazioni di ricerca e soccorso) a cui è fornito in dotazione uno speciale backpack dotato di ali meccaniche, e fin dal primo incontro con Steve Rogers alias Captain America è sempre stato suo fedele amico e alleato. Più complessa la vicenda di Bucky: amico fraterno di Steve negli anni Quaranta, è poi scomparso in missione ed è stato catturato dall’Hydra, condizionato mentalmente per essere fedele al gruppo terroristico, dotato di un braccio meccanico potenziato e poi rimasto per decenni in animazione sospesa, salvo essere risvegliato di tanto in tanto per svolgere omicidi politici e altri crimini. Ritrovata la libertà grazie a Captain America e recuperata la memoria, ha partecipato agli eventi degli ultimi due film degli Avengers e, insieme a Sam, è ora il custode dell’eredità spirituale dell’eroe americano. Villain principale della serie è il Barone Zemo (Daniel Brühl), il responsabile dello scontro fra supereroi visto in Captain America. Civil War, mentre alleata dei due protagonisti è Sharon Carter (Emily VanCamp), ex agente dello S.H.I.E.L.D. e nipote di quella Peggy Carter che, in tempo di guerra, era stata il grande amore di Steve Rogers.
La difficile vita quotidiana dei supereroi in un’America ferita
La serie, come si diceva, contiene molte sequenze di azione e la giusta contropartita di momenti intimi e familiari: Sam deve gestire un rapporto non sempre facile con la sorella che vive in Louisiana, mentre Bucky cerca di venire a patti (con scarso successo) con i sensi di colpa per i crimini commessi mentre era sotto il controllo dell’Hydra e con la difficoltà a costruirsi una nuova vita. Entrambi saranno coinvolti in una lunga avventura la cui posta in gioco sale sempre più; ma in mezzo a scontri e voli acrobatici, la vera missione con cui confrontarsi è gestire l’eredità spirituale lasciata da Captain America, che al termine di Avengers. Endgame aveva lasciato il nostro mondo per tornare indietro nel tempo da Peggy. Simbolo di questo lascito è lo scudo: Sam vi rinuncia perché non se ne sente degno, ma il governo americano lo affida prontamente a una sorta di uomo immagine, un nuovo Captain America simile a un fantoccio politico per non dire propagandistico.
Il tema portante della serie sembra essere la nuova America in cui agiscono Falcon e Winter Soldier, un paese ancora martoriato (come peraltro il resto del mondo) dalle conseguenze dell’ormai celebre schiocco di Thanos e che va ricostruito dalle basi, un paese in cui i nemici non sono soltanto terroristi e supercriminali, ma soprattutto la disuguaglianza sociale, la povertà, il razzismo, la violenza gratuita. Un’America facile da accostare a quella vera, fuori dall’universo Marvel, che negli ultimi anni ha visto avvicendarsi movimenti come il #metoo, il #blacklivesmatter, oltre a eventi inquietanti come l’assalto a Capitol Hill e la difficile transizione tra la presidenza Trump e la presidenza Biden. The Falcon and the Winter Soldier è una serie avventurosa, ma non per questo priva di uno sguardo sulla realtà e di un messaggio da mandare: l’America va rifondata.