Taylor Swift è la Persona dell‘Anno di Time 2023 “per aver portato gioia in una società che ne ha disperatamente bisogno“
Dal 1927, la rivista statunitense Time nomina una Persona dell’Anno. Si tratta della tradizionale designazione di una persona, un gruppo o un concetto che, nel bene o nel male, ha segnato l’anno trascorso. Quest’anno il riconoscimento è andato alla cantautrice americana Taylor Swift. La scelta ha generato discussione e polemiche su vari fronti, a partire dalla decisione di dare un tale riconoscimento a una personalità dello spettacolo in un anno così denso di avvenimenti.
Dietro la decisione del Time c’è stato un cambiamento radicale nella percezione di Taylor Swift da parte dell’opinione pubblica. Se prima Swift era un fenomeno musicale solo per i suoi fan, gli eventi di questi ultimi anni l’hanno trasformata in un qualcosa di onnipresente nelle nostre conversazioni o nell’esperienza social. Scrive infatti il Time:
Se sei scettico, pensaci bene: quante conversazioni hai avuto su Taylor Swift quest’anno? Quante volte hai visto una sua foto facendo scrolling sul tuo smarthpone? Sei stata una di quelle persone che hanno campeggiato in una città dove si esibiva? Hai comprato un biglietto per il suo film concerto? Hai messo mi piace a un post su Instagram, o riso a un tweet, o cliccato su un titolo su di lei? Ti sei trovato a canticchiare Cruel Summer mentre aspettavi in fila al supermercato? Un amico ha confessato di aver guardato clip del tour Eras, notte dopo notte, su TikTok? O sei stato proprio tu?
In realtà la scelta di Taylor Swift come Persona dell’Anno può essere condivisibile, non tanto per le motivazione addotte dal Time, quanto per la storia e la complessità che il personaggio testimonia e che permette di parlare non soltanto di musica, ma dei problemi più cocenti e attuali. Storia che prima di tutto vale la pena vedere da vicino.
Storia di Taylor Swift: dagli esordi al The Eras tour
Nata nel 1989 a West Reading nello Stato della Pennsylvania, i genitori di Taylor Sfwift avevano lavorato ambedue nel campo finanziario prima che la madre, Andrea, si ritirasse per dedicare il suo tempo ai figli. La musica è una delle prime passioni di Swift che, a 6 anni, scopre la cantante country LeAnn Rimes. Ma una seconda passione è la poesia, tanto che a 10 anni Swift compone A monster in the closet, che vinse un importante concorso a livello nazionale.
L’anno dopo la madre decide di portarla a Nashville, la città del Music Row, un quartiere dove hanno sede svariate case discografiche. Swift e la madre lasciano i demo alle case discografiche, ma il vento non tira a favore. Tornate in Pennsylvania, quindi, la strategia cambia completamente. Una delle intuizioni più brillanti di Swift è che, nella misura in cui la musica riguarda soprattutto la condivisione e l’unione tra persona diverse, è necessario trovare qualcosa che più di tutti unisca. E infatti Swift comincia a esibirsi, ovunque le sia permesso, cantando l’inno nazionale americano, come lei stessa ha spiegato anni dopo a Rolling Stone.
Nel 2004 i genitori decidono di puntare sul talento della figlia e si trasferiscono definitivamente a Nashville. Qui Taylor ha svariati contatti con le case discografiche, tra cui la RCA, che però non le permettono di incidere canzoni scritte da lei, motivo per cui Swift rescinde i rapporti. È in questo periodo che, mentre si esibisce in un bar, incontra Scott Borchetta. Quest’ultimo aveva lavorato per oltre vent’anni nel settore musicale e, dopo la chiusura della casa discografica DreamWorks Nashville, era in cerca di talenti da scritturare per la nuova che aveva intenzione di fondare, una volta trovati i soldi. Ed è proprio per quell’etichetta, la Big Machine Records, che Taylor Swift fa uscire il suo primo singolo Tim McGraw nel 2006, quando ha appena 15 anni.
Il nome del singolo è una delle trovate commerciali di Swift per sfondare: la canzone parla infatti di una storia d’amore estiva dove i protagonisti finiscono a ballare tutta la notte su una canzone di Tim McGraw. Questo era un nome importante della musica country, soprattutto sulla scena di Nashville. Per questo motivo un singolo che faceva riferimento a lui, avrebbe sicuramente incuriosito gli appassionati del genere.
Infatti l’album lanciato da quel singolo si rivela un successo, anche se in maniera peculiare: dopo una partenza positiva, ma non eccezionale, rimane nella classifica degli album più venduti in America per settimane e settimane, raggiungendo il quinto posto quasi un anno dopo la sua uscita. Nel mentre Taylor Swift comincia il suo rapporto coi fan, molto diretto, attraverso il social network My Space, che in quegli anni avrebbe fatto la fortuna di band come gli Arctic Monkeys. Proprio il rapporto stretto con i fan è uno dei motivi del successo di Taylor Swift.
Due anni dopo è la volta di Fearless, il primo vero successo. Non solo arriva in testa alle classifiche, ma vince anche il Grammy sia per il miglior album country sia per il miglior album. Tra le canzoni più note dell’album, nonché primo singolo di Swift ad arrivare in testa alle classifiche, c’è Love story, tra le canzoni più note e interessanti della sua intera carriera. Taylor Swift rielabora la storia shakespeariana di Romeo e Giulietta: laddove nella versione del Bardo i due giovani commettono suicidio, non riuscendo a vincere l’astio delle due famiglie, la versione di Swift si conclude con una proposta di matrimonio. L’espediente narrativo di riaggiornare la tragedia di Romeo e Giulietta viene apprezzato dalla critica.
Quell’anno però comincia anche una faida che andrà avanti per anni: quella con il rapper Kanye West. L’episodio avviene agli MTV Video Music Awards. Taylor Swift è candidata per una sola sezione, per la quale compete però anche una delle protagoniste della serata, la cantante Beyoncé. Quando viene annunciata Swift come vincitrice, Kanye West sale sul palco, visibilmente ubriaco, sostenendo che quel riconoscimento sarebbe dovuto andare a Beyoncé. Al tempo West non era affatto il personaggio controverso che è oggi, ma un rapper sulla cresta dell’onda.
articolo originale: valigiablu.it