Stop ChatGpt in Italia. Il Garante per per la protezione dei dati personali dichiara l’effetto immediato. Il ChatBot non garantisce la privacy dei suoi utenti.
OpenAI, la società USA che ha sviluppato la piattaforma, non presenta infatti nessuna informativa in grado di rendere coscienti i fruitori di ChatGpt sul modo in cui verranno trattati i loro dati personali.
Garante: stop ChatGpt in Italia disposto con effetto immediato
Non soltanto non vi sono informative circa il trattamento dei dati personali su ChatGpt, ma non vi è neanche un filtro che assicuri il veto all’uso del ChatBot ai minori di 13 anni. Se a questo si aggiunge l’ingente perdita dei dati avvenuta il 20 marzo 2023, il provvedimento del Garante sembra più che giustificato.
Open AI deve dichiarare un cambio drastico di misure entro 20 giorni, durante i quali chi aveva ormai familiarità con l’uso di ChatGpt farà a meno dei testi generati tramite prompt da parte dell’intelligenza artificiale. Nel caso ciò non dovesse avvenire, la multa sarà salatissima: cifre che si aggirano sui 20 milioni di euro fino al 4% del fatturato annuo dell’azienda.
ChatGpt dati personali e rapporto di fiducia
ChatGpt o meglio, OpenAI, si dimostra mancante in ciò che, oggi come oggi, è quanto le persone hanno di più prezioso: i dati personali. Questi sono una fonte inesauribile di materiale per chi è avvezzo alla truffa: si tratta di conversazioni private tra utenti relativi all’abbonamento a ChatGpt. Indormazioni delicate che riguardano identità e, principalmente, conti in banca. Nel caso dei minorenni, ciò può sfociare nelle paure già esposte in precedenza dall’Europol.
Fare a meno di ChatGpt
ChatGpt, è innegabile, risulta tra le intelligenze artificiali più usate, al momento. La sua abilità nel simulare il comportamento umano durante una conversazione ha prima divertito, poi intimidito gli utenti, e poi ancora si è incastrata in un uso consapevole degli spunti che ChatGpt è effettivamente capace di offrire.
C’è però da farne a meno, e per alcuni sarà un grande passo indietro per quanto riguarda la produzione di materiale scritto qualitativamente valido, o la possibilità di coniugare l’intelligenza artificiale a un metodo di insegnamento più efficace.
L’attesa, in sostanza, si farà sentire.