Civiltà antichissime, da millenni scomparse, hanno lasciato traccia di sé con artefatti dai poteri prodigiosi. Armi avanzatissime, in grado di distruggere il mondo. Per impedire che cadano nelle mani sbagliate, un’organizzazione veglia sui siti archeologici proibiti: ARCAM. I suoi agenti speciali, detti Spriggan, combattono per impedire all’umanità di scavarsi la fossa con le proprie mani. Agenti come Yu Ominae, un soldato bambino che protegge il mondo equipaggiato con una corazza dalle capacità fenomenali.
Questa è la trama di Spriggan, il manga divenuto un anime successo su Netflix.
Presente fin dal grande sbarco dei manga in Italia targato Granata Press, Spriggan è un manga che si è fatto amare da uno zoccolo duro di fan pur senza suscitare grandi clamori. A differenza di altri personaggi che hanno sbancato le edicole negli anni Novanta come Ken il Guerriero, I Cavalieri dello Zodiaco e Ranma ½, la creatura di Takashige e Minagawa è diventata un culto solo per pochi. Il fatto è forse dovuto alla mancanza di un anime in TV che potesse creare un legame con il grande pubblico. A onor del vero venne realizzato uno splendido lungometraggio nel 1998, ma in Italia non fece il botto.
Come Spriggan, altri manga sono stati trasformati da Netflix in serie TV. Per esempio Junji Ito – Maniac.
Ma i fan di Spriggan non sono mai mancati del tutto.
Laddove sono mancati i numeri, gli aficionados di Yu Ominae e del licantropo francese Jean Jacquemonde hanno compensato in fedeltà, al punto che il manga ha avuto diverse edizioni. Dopo la chiusura di Granata Press ci ha pensato Panini ripubblicando Spriggan in volumetti nel 2000 per poi riportarlo nelle fumetterie adesso, forte del successo dell’anime trasmesso da Netflix. Quest’ultima, nuovissima edizione è raccolta in una serie di cofanetti di cui il primo, che contiene le prime quattro uscite, è disponibile sugli scaffali delle librerie specializzate oltre che di varia.
Non solo i fumetti ma anche i videogames possono diventare serie TV di successo. Un esempio è The Last of Us.
Ok, ma perché questo Spriggan è tanto speciale?
La qualità, ad alti livelli sotto tutti gli aspetti. Il tratto di Minagawa è dinamico quanto dettagliato. Una festa per gli occhi soprattutto durante le scene d’azione che di certo non mancano.
Il ritmo di questo fumetto action fantascientifico dalle atmosfere militaresche è sempre elevato e non cala mai di tono. Gli episodi sono autoconclusivi con uno sviluppo orizzontale che si dipana lentamente. Ciò significa che ogni episodio può essere goduto per conto proprio ma messi insieme compongono un mosaico che ha il pregio di azzerare i tempi morti. Un manga adrenalinico e bello da vedere.
Insomma, Spriggan è divertente. Anche se…
…l’alta godibilità dell’opera va un po’ a discapito della profondità. Almeno all’inizio. Poi gli autori scavano nella psiche e nel passato di Yu e indagano la condotta non sempre trasparente di ARCAM, ma non subito. Una scelta narrativa del genere è rischiosa, un lettore meno che motivato rischia di trovare Spriggan eccessivamente piatto, con un protagonista che in prima battuta si presenta in effetti come bidimensionale. Le soddisfazioni non mancano, ma bisogna saperle aspettare.
Qui entra in gioco la forza della nuova edizione di Spriggan.
Gustandosi la lettura dei primi quattro volumetti in una soluzione unica grazie al cofanetto, il lettore arriva già alla parte interessante del manga. Entro il quarto volume lo sviluppo della trama ingrana e le sfaccettature dei personaggi si cominciano a vedere. Per questo motivo la mossa editoriale di Panini si rivela felice e, finalmente, rende giustizia a un manga che ha raccolto poco rispetto al proprio potenziale.