A sei anni dal suo ultimo libro di poesie, Guido Catalano ritorna sugli scaffali delle librerie con Smettere di fumare baciando.
Le poesie presenti sono una miscela di versi persi e versi nuovi. Questo insieme di parole sono le sfaccettature di un’interiorità più profonda che Catalano maschera con toni alle volte fin troppo ironici ma a loro modo frizzanti.
Ed è il sarcasmo, a parer suo, il motivo per cui non viene apprezzato dagli accademici con “poco senso dell’umorismo.”

Smettere di fumare baciando
La raccolta parla di vita, amori e sbronze in termini molto meno impegnati rispetto a ciò che ci si potrebbe aspettare. Il linguaggio è grezzo e d’impatto, probabilmente con l’obiettivo di rendere la poesia una forma d’arte più comprensibile e non di nicchia, sicuramente un’ottima scelta di marketing!
La metrica? Inesistente. L’alternanza tra versi con numero di sillabe pari a quello di un haiku e altri della lunghezza di Anna Karenina appesantisce la lettura togliendo musicalità e ritmo.
Smettere di fumare baciando: l’importante è che se ne parli
E non ho smesso di fumare e non ho smesso di bere e non ho smesso di amare i gatti, le tette, la pizza, le persone gentili, i film che fanno paura, i film che fanno piangere, le persone che mi fanno ridere.
Smettere di fumare baciando
Andando a capo a cazzo, vent’anni dopo apre Smettere di fumare baciando. Il poeta professionista vivente, questo l’epiteto che Guido Catalano usa per descriversi, racconta di tutto ciò che non è stato in grado di smettere di fare, tra cui fumare. Un po’ alla Zeno insomma!
Queste poche righe somigliano più a un esercizio assegnato a qualche incontro di alcolisti anonimi, piuttosto che all’inizio di una poesia. Probabilmente nei libri non riceverebbero troppa attenzione, forse non verrebbero nemmeno sottolineate, ma nonostante tutto costringono il lettore a empatizzare con la propria umanità. È normale infrangere le promesse di inizio anno o non cominciare la dieta il lunedì.
Più simpatica invece l’ultima parte in cui Guido Catalano si rivolge ai suoi haters, che purtroppo dopo una così lunga pausa l’hanno abbandonato per il collega Franco Arminio. Li prega dispiaciuto di tornare a criticarlo il prima possibile. Per l’autore avere qualcuno che parla male di un suo lavoro significa essere riuscito ad arrivare a un pubblico più numeroso, che esula da amici e parenti.
Non ascoltare
Persone che parlano
Smettere di fumare baciando
a persone che non ascoltano
che a loro volta parlano
a persone che non ascoltano
e che non vengono ascoltate
Non è la prima volta che viene toccato un argomento come l’incapacità di ascoltare. In Smettere di fumare baciando ci sono sicuramente tante e troppe persone che parlano. Forse questa è anche l’espressione del disagio a cui lo stesso poeta e molti altri artisti fanno riferimento durante le loro vite.
Accordo tra arte e scienza
Ok, non hai gli occhi neri e non senti il caldo del sole
Smettere di fumare baciando
ma dici cose davvero buffe.
Tipo: «Credo che farei l’amore con una poesia d’amore».
Ecco, io non ci sarei arrivato.
Tutti devono essersi chiesti almeno un volta chi sia Viola e come mai le sia stata dedicata una poesia. Togliendo ogni dubbio, ecco svelato l’arcano: Viola non è una compagna, non è una fidanzata e non è una moglie, ma il nome di un’intelligenza artificiale.
Con la scienza che cerca di appropriarsi degli spazi fino a questo momento riservati a intellettuali e creativi, Viola è probabilmente l’espressione di un compromesso e di una pacifica convivenza. Programmata da Google per memorizzare tutte le poesie esistenti dell’autore è in grado di scriverne di sue, imitando al meglio stile, registro e peculiarità di Catalano. Quelle pubblicate con l’aiuto di Viola sono 4: Giulia faceva le fusa di notte, Lisa aveva il senso di un mondo migliore, Severamente, la notte, Viola.
Ovviamente gli scritti non sono perfetti e necessitano di un accurato lavoro di editing, i versi alle volte sono buffi o senza senso a detta dello scrittore, che comunque deve renderli in qualche modo coerenti. Praticamente durante questo esperimento un verso è stato scritto dall’AI e uno da Guido Catalano.
Un’ultima curiosità
Comunque ho pisciato su una lucciola.
Smettere di fumare baciando
Ed ora
anche se poi non son sicuro di averla ammazzata
cioè, spenta l’ho spenta di sicuro
ma ammazzata magari no.
Guido Catalano è un amante dei gatti, nel libro ne compaiono ben 72. La copertina sembra riprendere il tema felino, in realtà, ci svela il poeta che non ha nulla a che fare né con i gatti e né con i contenuti della raccolta. La foto gli piaceva e basta!
Per la prima volta riesce anche a discostarsi dalla sua zona di comfort e si azzarda a inserire un altro animale: le lucciole. Lucciole è tra le poesie più apprezzate, addirittura da Cristicchi!