Il termine epifania viene dal greco epifàneia (ἐπιφάνεια). Significa “manifestazione”. Questa festa religiosa ricorre ogni 6 gennaio. A volte, è impropriamente chiamata befana. Le due cose sono, però, alquanto diverse. Vediamo insieme qual’è il vero significato dell’Epifania.
Il significato di Epifania nasce nell’antica Grecia
Al tempo dei greci antichi, il termine si usava per indicare la presenza di qualsiasi divinità. Esse potevano manifestarsi in molti modi, soprattutto sogni e visioni. Nel mondo cristiano il termine passa ad indicare le manifestazioni del Figlio di Dio. In particolare, nel mondo cristiano occidentale indica la venuta dei Re Magi. Ovvero la rivelazione dell’unico vero Dio al mondo pagano. Infatti, il nome completo della festività è Epifania del Signore.
Nel mondo orientale, invece, la festa commemora il battesimo del Cristo nel fiume Giordano. Il punto preciso si chiama Al-Maghtas. In arabo significa per l’appunto “battesimo” o “immersione”. In italiano è noto con il nome di Betania oltre il Giordano. Dal 2015 è patrimonio dell’umanità Unesco, e ancora oggi molte persone vi si recano in pellegrinaggio.
Il significato della befana
Quella della befana è tutta un’altra storia. La parola nasce come corruzione lessicale di “epifania”, che quindi perde il proprio significato. Ciò ha dato vita a una figura folkloristica tipica italiana. La befana è una brutta vecchia che vola a cavalcioni su di un manico di scopa. Porta dolci o carbone ai bambini, a seconda che siano stati buoni o cattivi durante l’anno. Li lascia, dove possibile, in delle calze appositamente appese vicino al caminetto. In pratica, un mix tra Babbo Natale e una strega di Halloween. Si sprecano le feste popolari dedicate alla brava megera, ricche di simboli tipicamente natalizi come la stella cometa e i dolci al forno. A questi se ne aggiungono altri, quali i falò augurali e le filastrocche, di cui esistono innumerevoli varianti. Addirittura, c’è n’è una di Pascoli. Di seguito la prima strofa, ma potete trovare la versione completa qui.
Viene viene la Befana
vien dai monti a notte fonda.
Come è stanca! La circonda
neve, gelo e tramontana.
Viene viene la Befana.
La cosa più curiosa è la sua rappresentazione visiva, non sempre rispettata. La befana è spesso confusa con le comuni streghe della tradizione anglosassone, quando invece possiede una propria specificità. Indossa una pezzòla (fazzolettone) al posto del cappello a punta, uno scialle per coprirsi le spalle e/o uno sciarpone di lana. Niente mantelli svolazzanti. Inoltre, ha con sè un sacco pieno di doni (e di carboni). Chiude il quadro la scopa: per volare, punta le ramaglie davanti a sè, e non dietro. Più o meno così.
