Dopo tre anni torna infatti su Netflix l’epopea di Suburra: una serie tv che tutti davano per conclusa e che, invece, ha ancora parecchio da dire
Da Città Eterna a Eterna Suburra. Sembra essere questo il destino televisivo di Roma, per lo meno in streaming. Dopo tre anni torna infatti su Netflix l’epopea di Suburra: una serie tv che tutti davano per conclusa e che, invece, ha ancora parecchio da dire. I primi due episodi di Suburraeterna (scritto tutto attaccato) sono stati presentati in anteprima alla Festa del cinema di Roma: la serie completa è stata rilasciata interamente su Netflix ieri 14 novembre. Cosa dobbiamo aspettarci?
Suburraeterna, di cosa parla il reboot di Suburra
Partiamo dalle basi ossia da cosa è, e soprattutto da cosa non è, questo nuovo progetto. All’inizio infatti si era parlato di uno spin off perché, nel cast, non figuravano attori chiave come Alessandro Borghi. In realtà a Sky definiscono Suburraeterna come un reboot: Borghi & co non ci sono semplicemente perché i loro personaggi sono morti. “In questi nuovi episodi troveremo vecchi amici e nuove conoscenze”, anticipa lo sceneggiatore Fabrizio Bettelli, “Il vuoto lasciato dai personaggi cadaveri sarà colmato da nuovi personaggi che saranno molto più famelici rispetto ai volti storici della serie”. Più precisamente ritroveremo Spadino, interpretato da Giacomo Ferrara, e Amedeo, che ha il volto storico di Filippo Nigro, nonché Angelica e Nadia, nei cui panni si caleranno di nuovo Carlotta Antonelli e Federica Sabatini. Tra le new entry, spicca invece il personaggio di Aliosha Massine: Enrico Bonatesta, un politico eletto con dei voti comprati e che non ha certo a cuore il benessere della società. Il nostro porterà avanti un piano diabolico per fare i propri interessi. Oltre a lui faremo la conoscenza di Damiano Luciani, marito di Angelica (Marlon Joubert), e dei suoi due fratelli, ossia Giulia e Cesare.
Tre le piazze su cui si giocherà la partita: Roma, Ostia e il Vaticano. A giudicare dalle prime due puntate, l’intrigo ordito è parecchio complesso, tra mercati della droga da spartirsi, corruzione vaticana, appalti e un fantomatico nuovo stadio da costruire. “L’arena si complica e il mondo si espande”, continua lo sceneggiatore Bettelli, “Sullo sfondo c’è una mitologia di fondazione delle famiglie zingare di Roma. Suburra non è un true crime tuttavia si ispira a vicende reali e alcuni elementi della realtà sono fondati”. Lo spaccato politico è quello più inquietante, come conferma lo stesso Massine. “Per Ercole mi sono ispirato a due, tre politici che in questo momento siedono nel Parlamento italiano. Mi hanno dato degli spunti interessanti e il fatto che si sposassero così bene con alcune battute del mio personaggio mi ha fatto un po’ impressione”. L’attore non giudica quindi Ercole una figura grottesca: “Non è fuori dalla realtà, soprattutto se pensiamo agli ultimi due/tre anni di governo: anzi, è uno specchio di questi tempi”.
Il personaggio più iconico resta però Spadino: qui lo ritroviamo che si è rifatto una vita a Berlino. Ha una bella casa, ha trovato l’amore e fa il lavoro dei suoi sogni. “Pensa di essersi lasciato i fantasmi alle spalle, ma il richiamo di Suburra si farà sentire ancora”. In seguito a un evento che non spoileriamo, Spadino deve infatti tornare in Italia e sebbene passi l’intera seconda puntata a ripetere “non me ne frega un c..o”, è chiaro che alla fine capitolerà. “La differenza è che se prima il crimine era un modo per affermare la propria identità, adesso Spadino sa chi è”, sottolinea l’attore Ferrara. Non mancheranno i colpi di scena anche per Amedeo: “Apparentemente è fuori dalla politica ma in realtà è ancora parecchio influente”, anticipa Nigro, “A differenza del passato ora ha una famiglia da difendere e un segreto da nascondere. Questo lo porterà ad associarsi con i peggiori nemici”. Sarà dunque un nuovo, lunghissimo, viaggio nella perdizione del potere…
fonte articolo: elle.com