Quando leggi senti una voce? Se la lettura “a mente” è accompagnata da una voce narrante che interpreta le parole, una voce nella tua testa, sappi che questo articolo potrà rivelarti finalmente perché questo accade e soprattutto, a chi appartiene quella voce.
Il primo pensiero a cui potresti associare questa particolare esperienza è quello legato alla tua voce interiore, o inner voice, citata anche dal sommo Socrate. Egli infatti riteneva di avere un daimon, uno spirito guida, in grado di consigliarlo e accompagnarlo nella sua vita. Un’interpretazione di quella che oggi si potrebbe definire coscienza.
Quindi, quella che senti è la tua la voce interiore? Anche se potrà sembrare di trovare punti di riscontro con la voce che senti mentre leggi, in verità non è la stessa cosa.
Sentire delle voci mentre si legge
Una metro affollata, un tuono improvviso, la caffettiera che gorgoglia. Queste parole che leggi, di scene comuni, si sono trasformate in suoni nella tua testa? Nella maggior parte dei casi la risposta sarà affermativa. Sentire una voce mentre leggi ha una spiegazione. Questo perché nel cervello esiste un meccanismo che prende il nome di copia di afferenza. Un processo che crea una simulazione di tutte le possibili conseguenze di movimenti e azioni che si è soliti compiere. Ecco perché quando si legge “a mente” un libro si sente una voce che associa al tuo posto un suono alle parole scritte.
Se ci rifletti, lo stesso meccanismo si attiva anche quando parli e senti una copia della tua voce, riprodotta in concomitanza al suono esterno che stai producendo.
Secondo gli scienziati della University of British Columbia di Vancouver, quando si pensa o si legge entra in azione questo stesso meccanismo di premonizione dell’azione sonora, anche se poi questi suoni non vengono effettivamente emessi.
Le onde sonore si attivano quando si legge, anche in assenza di suono
Una possibile spiegazione a questo fenomeno arriva tramite una scoperta nell’ambito delle neuroscienze e dell’elaborazione del linguaggio avente come autori i ricercatori dell’Università di Pavia e della Scuola superiore universitaria Iuss-Pavia.
Questo studio ci rivela come, anche quando si pensa o si legge a mente, il cervello si comporti come se stesse ascoltando per davvero. L’attività elettrica cerebrale posta nell’area di Broca, la regione del cervello dedicata all’elaborazione del linguaggio, è stata monitorata attraverso un test su 16 soggetti in stato di veglia durante operazioni neurochirurgiche. L’importante scoperta che ne è derivata rivela un particolare comportamento del nostro cervello. Indipendentemente dal fatto che delle frasi sottoposte ai soggetti fossero lette ad alta voce o in silenzio, il cervello si comporta sempre come se ascoltasse davvero un suono.
Non tutti sentono una voce mentre leggono
Finora si è dato per scontato che tutti avessero provato l’esperienza di sentire una voce nella propria testa mentre leggono, ma non è così. Il motivo è legato alle vie preferenziali attraverso cui si percepisce e si crea la propria realtà nella vita di tutti i giorni. Per esempio, i soggetti che sono più portati a sentire una voce interiore sono coloro che utilizzano il canale visivo e uditivo. Mentre è più raro che avvenga questo fenomeno se si è una persona predisposta all’uso del canale tattile o olfattivo-gustativo.
Ovviamente poi questo fenomeno non può avvenire in ascolto di un audiolibro che prevede proprio la voce di un attore professionista, dedicata alla lettura delle pagine del libro scelto.
Le voci nella testa hanno caratteristiche precise
Ora che hai compreso il motivo per cui quando leggi a mente senti una voce, sappi che questa non è sola. Spesso, in base al nostro stato emotivo o all’interpretazione del personaggio che racconta la storia in lettura, questa voce può essere più di una e diventare caratterizzata da tratti come il sesso, l’età, le inflessioni dialettali o i difetti di pronuncia.
Hai scoperto da dove viene la voce che legge nella tua testa? E proverai prestarle più attenzione? Magari sarà proprio lei a darti il consiglio giusto diventando la voce fuoricampo che accompagna la tua vita.