L’incontro di venerdì 4 agosto tra la Writer Guild of America e l’Alliance of Motion Pictures and Television Producers non ha prodotto nessun tipo di risultato utile. Al tavolo delle trattative, l’Amptp si è mostrata ferma su due punti cardine della protesta degli sceneggiatori.
D’altro canto, gli sceneggiatori della Wga hanno fatto presente una questione che potrebbe aver indispettito l’Amptp.
Sciopero degli sceneggiatori: com’è andata venerdì
Lo sciopero degli sceneggiatori va avanti ormai da maggio. La Wga ha tirato una linea netta e non è disposta a sorpassarla. Si richiede una quantità minima di giorni di lavoro e un numero minimo di sceneggiatori nelle writing room, oltre che guadagni sulla base dei dati di streaming e una tutela dalle intelligenze artificiali.
L’incontro di venerdì 4 agosto con i rappresentanti della Amptp (che comprende studi importanti come Paramount, Netflix, Disney. Amazon, Sony), della durata di un’ora, si è concluso con elementi su cui riflettere ma, alla fine, un nulla di fatto.
L’Amptp si mostra, infatti, ferma sia per quanto riguarda la posizione in merito alle richieste di giorni minimi e numero minimo di sceneggiatori. La Wga, dal canto suo, non ha intenzione di rinunciare ciò che può conferire agli autori una maggiore stabilità futura.
Update on today’s meeting with the AMPTP https://t.co/Fl32DgwC0Z #WGAstrike
— Writers Guild of America West (@WGAWest) August 5, 2023
Wga e Sag-Aftra
Una situazione del genere non si vedeva, a Hollywood, dal 1960. L’unione di sceneggiatori e attori rappresentati da Wga e Sag-Aftra si dimostra solida, e Amptp l’ha sperimentato sulla propria pelle.
L’Alliance of Motion Pictures, infatti, ha virato verso una trattativa con gli sceneggiatori quando ha visto che gli attori sotto la guida di Fran Dresher sembravano molto, molto più intransigenti. Gli sceneggiatori della Wga non si sono mostrati da meno.
Al tavolo delle trattative, infatti, gli sceneggiatori di Hollywood hanno dichiarato che, anche se si dovesse trovare un’apertura di trattativa con l’Amptp, avrebbero comunque sostenuto i picchetti degli attori all’occorrenza, dimostrando la solidarietà che ci si aspetterebbe in situazioni così singolari. E forse, proprio questa unità al fronte degli scioperanti è quanto ha indispettito l’Amptp.
C’era da aspettarsi che la macchina di Hollywood si inceppasse in questo modo? Forse sì, da tempo ormai l’insoddisfazione degli addetti ai lavori era palpabile, in più la scelta di ignorare i profitti dello streaming è un enorme buco nel portafogli di tutti coloro che partecipano a una produzione.
Inevitabile, allora, è cercare di adeguare l’industria dello spettacolo ai tempi che cambiano.