Abbracci storti, pubblicato nel 2019 da Ensemble edizioni di Roma, è l’ultimo libro pubblicato da Daniele Vaira
Una poesia delle piccole cose, fatta di abbracci, di schiuma e di suoni, dove ogni verso si fa spazio verso la parte più intima di ogni lettore. La poesia di Daniele Vaira – poeta, giornalista e copywriter torinese – è così: semplice, diretta e molto emozionante. “Non so provarci a fare a meno di te. Non me la ricordo la vita prima di te”, si legge in apertura di Abbracci storti: sono storie di routine che raccontano la quotidianità delle relazioni sentimentali: innamoramenti, abbandoni, passioni, rimpianti e distanze. Una poesia di gesti semplici, fatta di sguardi e contemplazioni che riesce a raggiungere picchi intensi di dolcezza: “Mi sono svegliato con una gran voglia di baciarti”, “Anche se ieri ci siamo detti addio, ti seguo e annodo ancora il mio respiro”, “Non ti chiederò di non avere difetti, ma di proteggere quello che siamo”.
Abbracci storti è un condensato di emozioni, brevi viaggi, sospiri spezzati, metafore ironiche, pensieri vaganti, speranze e ricordi, il tutto rivestito da una patina di musicalità che invita a leggere i versi ad alta voce, e a ripeterli. Il mondo creato da Daniele Vaira è ricco di assonanze e armonia, le parole sono scelte e incastonate con cura, anche quelle che apparentemente sembrano fuori luogo: “La passione si è fatta pop corn” o “in tasca schiaccio i sentimenti”. Il libro è ricco di simili accostamenti che impreziosiscono ogni poesia e trasformano i versi in piccole perle da leggere e rileggere, specie quando ci si sente persi e si ha bisogno di conforto.
Daniele Vaira sa giocare molto bene con parole, timbri ed evocazioni e trasforma piccole storie di tutti i giorni in focolai emotivi che bruciano lentamente animando sensi e passioni sopite in chi legge. La funzione della poesia è, oggi come ieri, essenziale. Come riporta lo stesso autore in chiusura del libro: «C’è l’abitudine a non leggere più, ad attraversare le cose senza fermarsi… E allora proprio oggi bisogna scrivere poesia con più forza, farsi attraversare dai dettagli…»
L’invito di Daniele Varia merita di essere raccolto, specie in tempi incerti come quelli attuali, perché la poesia può essere un’ancora alla quale aggrapparsi in mezzo al caos, e a cui attingere.