Salomè è una tizia che non va per il sottile. Dalla sua bocca escono moccoli e insulti di ogni genere. Rigorosamente con uno spiccato accento borgataro da romanaccia. Ciò nonostante, quando vuole sa essere seducente. Per esempio, quando c’è da attirare in trappola un ingenuo contadino e prelevarne sangue e altri fluidi corporei dopo averlo ucciso al termine di un soddisfacente amplesso.
Ma Salomè non è cattiva. Non lo fa per sadismo, ma per un patto scellerato. Deve obbedire agli ordini di un gruppetto di streghe che la controlla per conto del diavolo. Se si rifiutasse, perderebbe la possibilità di riconquistare qualcosa a cui tiene moltissimo.
Un fumetto horror interessante, ne trovi un altro qui.
Salomè: liberaci dal bene è il nuovo fumetto di Emanuele Caponera
Il suo secondo esordio, questa volta con un volume cartaceo pubblicato da Edizioni BD. Il suo debutto è stato con la versione webcomic di Salomè sulla piattaforma Tacotoon. Figlia di un medium che sta cambiando, insieme ai propri lettori e ai modi per fruirlo, l’opera è nuova, differente e atipica.
Il tratto di Caponera è fresco e contemporaneo, ricco sicuramente d’influenze asiatiche ma con un occhio attento alla scena occidentale contemporanea che comunque dal manga non prescinde. Ricorda in alcuni momenti un David Rubìn moderato, privo di quel dinamismo esasperato ma pieno ed espressivo nel tratteggiare personaggi e ambienti. Un segno grafico cartoonesco ma non per questo limitato alla sola dimensione demenziale. Ma è un altro il punto che caratterizza il lavoro di Caponera.
Una scrittura spiazzante
La trama e la caratterizzazione dei personaggi lasciano disarmato il lettore in più di un momento. A partire dalla protagonista. Salomè non è solo sboccata e disinibita come una borgatara. Questa è solo la superficie. Pur conscia dell’etica non proprio cristallina delle sue azioni, la ragazza non si fa troppi scrupoli. Non può. C’è una posta in gioco, ed è troppo importante per perderla. Per questo motivo, Salomè ingoia il rospo e fa quel che deve. Seduce, manipola e inganna chi le dimostra affetto e fiducia. Non le piace, ma lo fa.
Il suo disagio nel farlo non la giustifica, né la rende migliore. Ma la rende consapevole. Il gioco ha le sue regole e lei ci sta per forza di cose, a discapito di qualcun altro: mors tua vita mea. Non è certo meglio chi tira le fila della vicenda, ignobile seppur coerente con la propria natura. Le vittime si dimostrano mature, più di ogni altro personaggio, consapevoli della posizione senza uscita e delle debolezze di Salomè.
Un’altra interessante contaminazione fra media diversi la trovi qui.
Salomè: liberaci dal bene è anche un fumetto divertente
L’umorismo c’è e fa il suo lavoro. A partire dalla parlata di Salomè che fa spaccare dal ridere ogni volta che apre bocca. Per non parlare del suo carattere sanguigno. Fa il paio perfetto con l’accento consegnando al lettore una protagonista che, nonostante la situazione cupa in cui si trova, è perfetta per una serie TV comica italiana. La mescolanza di ironia e tragedia a tratti disorienta ma non si può dire che non funzioni.
Certo, il risultato finale è strano ma godibile. Il rischio era di pubblicare un fumetto a metà, indeciso sulla strada da intraprendere ma Caponera sceglie di imboccarli tutti, i sentieri possibili. E la sua scommessa paga.