Real Bodies Experience è la nuova e inedita esposizione, allestita fino al 12 marzo al Teatro Margherita di Bari, che rivela il funzionamento e la struttura degli organi interni del corpo umano.
Un viaggio sorprendente per milioni di visitatori

Il corpo umano è un orologio perfetto, dove tutto è collegato e funzionale al benessere della persona. Al di là delle poche nozioni apprese sui libri di scuola, però, per molti è ancora un mistero nei suoi dettagli.
Real Bodies colma parte di queste lacune con una formula accessibile e chiara: infatti sono milioni i visitatori che hanno visionato la mostra a Milano, Roma, Venezia, Bologna e Bari. Moltissime le scuole che hanno colto l’occasione per sfruttare un format di divulgazione scientifica unico nel suo genere e per ottimizzare il suo valore formativo.
È una mostra che affascina e fa riflettere, secondo la nuova tendenza che mette in vista anche le realtà più nascoste e disturbanti, che in passato ha suscitato malesseri (pochi) e polemiche (troppe). «Sono corpi donati alla scienza e certificati» assicurano gli organizzatori, ma vederli così, senza pelle e in pose plastiche, come gesti atletici o un bacio, è cosa del tutto nuova.
Real Bodies Experience: la mostra
Le diverse sezioni in cui è suddivisa la mostra crea un percorso nel corpo umano e nella vita stessa che si dipana dalla nascita alla morte, mostrando il normale decadimento degli organi interni derivato dalla vecchiaia e l’impatto devastante delle malattie. Questa macchina meravigliosa è posta al centro dell’esperienza immersiva, infatti, oltre a spiegarne il funzionamento, l’esposizione mira a evidenziare anche i comportamenti utili per mantenerla in forma, con focus sulle dipendenze e le droghe, sugli stili di vita sani e sul sesso.

Si possono vedere in un’ottica inedita l’intero apparato circolatorio e il sistema nervoso nella loro capillarità, lo scheletro e tutti i muscoli.
L’anatomia umana è resa accessibile e spiegata anche da una chiarissima audioguida, che grazie alla voce di Alessandro Cecchi Paone, ci porta a notare dettagli e connessioni tra le singole installazioni.

Real Bodies, plastinazione e realtà virtuale
Sono corpi veri quelli che si visionano, non riproduzioni a dimensione reale. Corpi di gente che li ha donati alla scienza.
La richiesta del rispetto di tale gesto è ripetuta in cartelli sparsi per la mostra e nelle parole dell’audioguida, che non permettono allo spettatore di passare a una modalità di visione asettica, ma di ricordare sempre che quella in corso è un’esperienza reale. Come reali sono le sensazioni che ne derivano e i dilemmi che sorgono spontanei, come la scelta o l’impossibilità della riproduzione.

Sembrano riproduzioni, tuttavia. In realtà, sono corpi sottoposti al processo di plastinazione, dove tutti i liquidi sono sostituiti con polimeri di silicone così da fermare la decomposizione dei tessuti e conservarli intatti. Solo in questo modo è possibile esporre al pubblico la vera anatomia umana, le proporzioni reali e i collegamenti tra gli organi.
Anche la tecnologia è messa al servizio della conoscenza in questa mostra. Infatti l’esperienza nel corpo umano si conclude con un’immersione nella modernità, grazie ai visori a disposizione dei visitatori, che porta dentro il corpo umano grazie alla realtà virtuale.