È stato il più grande drammaturgo, scrittore e poeta del Novecento spagnolo, e chissà quali vette artistiche avrebbe raggiunto, ancor più di quelle che già conosciamo, se non fosse stato ucciso quando era tanto giovane da esponenti del regime franchista. Leggere qualche pagina da una raccolta di poesie di Garcia Lorca è sempre un buon modo per riascoltare una voce interrotta troppo presto.
Vita, teatro e poesia
Federico Garcia Lorca era nato in Andalusia, ma aveva capito presto che la sua casa era il mondo intero. Si era spostato a New York, Parigi, Roma, Cuba e infine a Madrid. Aveva conosciuto tanti altri artisti e intellettuali, tra cui il compositore Manuel de Falla e il pittore Salvador Dalì. Soffriva la chiusura della società, i suoi silenzi, le ipocrisie che nascondono domande e malesseri, e di questo non aveva fatto mistero nelle sue opere teatrali.
E non voglio pianti. Bisogna guardare la morte in faccia. Silenzio! Zitta, ho detto! Riservati le lacrime per quando sarai sola. Ci annegheremo tutte in un mare di lutto. La figlia minore di Bernarda Alba è morta vergine. Avete sentito? Silenzio, silenzio, ho detto. Silenzio!
Federico Garcia Lorca, “La Casa di Bernarda Alba”
Se sfogliamo una raccolta di poesie di Garcia Lorca, non è difficile ritrovare questi stessi temi.
Un’anima sofferente
Anche nelle poesie, infatti, Garcia Lorca infonde un misto di realismo magico, caratteristico di tanta produzione iberica e sud-americana, e di inquietudine esistenziale quando non addirittura di angoscia. In ogni raccolta di poesie di Garcia Lorca trovano posto anche l’amore per la tradizione andalusa e le sue canzoni, i ritmi popolari, una tenerezza nostalgica inestinguibile.
Sonetto del dolce lamento
Temo di perdere la meraviglia
dei tuoi occhi di statua e la cadenza
che di notte mi posa sulla guancia
la rosa solitaria del respiro.Temo di essere lungo questa riva
un tronco spoglio, e quel che più m’accora
è non avere fiore, polpa, argilla
per il verme di questa sofferenza.Se sei tu il mio tesoro seppellito,
la mia croce e il mio fradicio dolore,
se io sono il cane e tu il padrone mionon farmi perdere ciò che ho raggiunto
e guarisci le acque del tuo fiume
con foghe dell’Autunno mio impazzito.
Garcia Lorca infonde nella sua poesia anche il tema della sofferenza amorosa, nel suo caso duplice. Non c’è solo quella di chiunque provi sentimenti non corrisposti o viva l’esperienza dell’abbandono. C’è anche il dolore di subire il giudizio altrui, spesso severo e sprezzante in un periodo storico in cui l’omosessualità è malvista e raramente tollerata.
Piaghe d’amore
La luce, questo fuoco che divora.
Questo paesaggio grigio che m’attornia.
Questa pena per una sola idea.
Quest’angoscia di cielo, terra e d’ora.Questo pianto di sangue che decora
lira senza timbro, torcia senza presa.
Questo peso del mare che mi percuote.
Questo scorpione che nel mio petto attende.Ghirlanda d’amore, letto di ferito,
dove insonne, sogno la tua presenza
dentro le rovine del mio petto abbattuto;e se ricerco una vetta di prudenza
il tuo cuore mi dà una valle densa
di cicuta e passione d’aspra scienza.
La più completa raccolta di poesie di Garcia Lorca
Sono numerose le raccolte poetiche di Garcia Lorca, sommando quelle pubblicate quando era ancora in vita e quelle che videro la luce dopo la sua morte. Ed essendo questa morte avvenuta nel 1936, i diritti d’autore sono scaduti da tempo e vari editori hanno inserito in catalogo le sue poesie. Fra i tanti, segnaliamo Garzanti che ha pubblicato un volume con la raccolta di tutti i testi poetici, completi di testo spagnolo a fronte. Per godere dell’afflato poetico di Garcia Lorca ma anche, all’occorrenza, per studiarlo nella sua lingua d’origine.