Sessanta candeline per Quentin Tarantino, vincitore di due Oscar per la migliore sceneggiatura e padre del cinema più “pulp” di sempre. Tarantino ha diretto in totale dieci film – nove, se si considerano i Kill Bill come una pellicola sola – e ha di certo rivoluzionato e cambiato il modo di fare cinema.

Il regista ha da poco rivelato di star lavorando al suo prossimo film dal titolo The movie critic. E se da un lato si celebrano i suoi capolavori cinematografici e i suoi sessant’anni, dall’altro c’è da chiedersi se non stia per giungere la fine di un’era, visto che padre del “pulp” aveva dichiarato che raggiunti i sessant’anni avrebbe lasciato il cinema per dedicarsi alla scrittura.
Quentin Tarantino e l’amore sconfinato per il cinema
Quella tra Quentin Tarantino e il cinema è una storia d’amore che nasce quando Quentin giovanissimo. Figlio di una infermiera e di un attore dilettante di origini italiane, Tarantino nasce a Knoxville il 27 marzo 1963. La madre decide di chiamarlo Quentin in omaggio al personaggio interpretato da Burt Reynolds nella serie televisiva Gunsmoke.
A due anni si trasferisce in California con la mamma e ciò permette a Quentin di crescere a pane e pellicole di Hollywood. La sua passione per il cinema è così sconfinata da portarlo a lavorare in un negozio di videonoleggio.

Tarantino stesso ha raccontato di come il suo modo di fare cinema sia stato influenzato da più generi a lui cari, tra cui quello orientale e dalla sua ossessione per il western di Sergio Leone. Inoltre, nonostante sia noto per le scene cruenti, il regista ha dichiarato che da bambino rimase traumatizzato dalle scene di morte e caos del cartone Bambi, tanto da dover uscire dalla sala del cinema.
Il successo e le caratteristiche del cinema di Quentin Tarantino
Tarantino inizia a scrivere sceneggiature nei primi anni Ottanta, esordendo ufficialmente al cinema nel 1992 con il film Le Iene. Da quel momento in poi, Quentin Tarantino rivoluziona il modo di fare cinema e ne riscrive la storia grazie a uno stile tutto nuovo, un mix di dialoghi cult, citazioni pop, storia e violenza.
La consacrazione arriva nel 1994 con Pulp Fiction, film con protagonisti John Travolta, Samuel L. Jackson e Uma Thurman, ancora oggi considerato una pietra miliare, che valse al regista la Palma d’oro al Festival di Cannes e l’Oscar alla sceneggiatura.

A seguire arrivano film come Kill Bill vol. 1 e 2, Bastardi senza gloria, Django Unchained, The Hateful Eight e C’era una volta a Hollywood. Uma Thurman, John Travolta, Bruce Willis, Tim Roth, Brad Pitt, Jamie Fox, Leonardo Di Caprio, Margot Robbie. Sono tanti i nomi di grandi attori e attrici che Tarantino ha voluto nei suoi film. Grazie a Django Unchained, Tarantino riceve il suo secondo Oscar per la miglior sceneggiatura, mentre Bastardi senza gloria consacra Christoph Walz e gli fa vincere la statuetta come miglior attore non protagonista.
Ogni pellicola sfornata è una garanzia e in tutte sono presenti l’innovazione e il tratto distintivo di Tarantino, il quale si diverte anche ad apparire nei suoi film per pochi minuti. Dai primi piani strategici alla divisione del film in capitoli ai salti temporali sino alle scene cruente. Quentin Tarantino tesse trame e fa dialogare i personaggi in modo unico, inserendo contesti storici e temi importanti, come lo schiavismo, la questione razziale, la vendetta. Quentin Tarantino sa far divertire il pubblico e allo stesso tempo ne alimenta il pensiero critico e lo invita alla riflessione.