“Perché, invece, non leggi un buon libro?” Quante volte abbiamo sentito – o detto – questa frase. Perché leggere è un’attività così consigliata e quali sono i veri benefici della lettura? Partendo dal presupposto che i benefici della lettura sono soggettivi, vediamo di analizzare i motivi che abbracciano più categorie.
Una compagnia, una fonte di informazione, una miniera culturale a cui attingere: i benefici della lettura sono variegati
Esistono libri che, una volta letti, restano nella mente per tempi prolungati, fino a diventare materiale d’archivio stabile nel nostro io più profondo. Una dispensa a cui ci rivolgiamo, per lo più inconsapevolmente, nei momenti in cui necessitiamo di suggerimenti, sicurezze, energia positiva. Vediamo insieme perché un libro migliora la vita e quali sono i benefici della lettura.
Un buon libro è una buona compagnia
È pomeriggio inoltrato, il sole picchia e abbiamo voglia di uscire. Peccato che tutti i nostri conoscenti siano già impegnati o abbiano qualche incombenza da risolvere, proprio quel giorno. Chi non ha un cane da portare a spasso può trovarsi sovente in tale situazione. L’alternativa? Uscire con un romanzo e recarsi al mare, in un bosco, in un parco cittadino. Basta un telo da mare o una sdraio, una roccia accogliente o una panchina. Insomma, un luogo comodo dove potersi dedicare alla lettura di un buon romanzo. Possibilmente, con il cellulare impostato sull’opzione “non disturbare” in borsa. Improvvisamente, non saremo soli ma in compagnia di personaggi ben delineati, intrighi, nozioni… dipende da che tipo di lettura scegliamo: la sottoscritta, per esempio, preferisce sfogliare romanzi e saggi, in tali situazioni. Ognuno può accostare un genere letterario a un luogo, creando un book-outfit perfetto!
Il momento dell’approfondimento: i benefici della lettura non imposta
Quel periodo storico di cui avremmo voluto sapere di più, ma sul quale non ci siamo potuti soffermare perché “il programma ministeriale doveva andare avanti”. Quell’argomento che ci toglieva quasi il sonno, trattato nell’esame complementare aggiunto al piano di studi, poi rimosso causa Erasmus o cambio facoltà. Quello Stato esotico e lontanissimo che abbiamo intravisto in tempi remoti su Quark, di cui si era appena fatto cenno. Sono tantissimi i motivi che portano ad archiviare il momento ideale per approfondire un tema, specie un’ex materia di studio. Fino a quando ci si rende conto che il momento ideale non arriverà mai – a meno che non arrivi una pandemia o un ricovero prolungato (!) – per cui occorre trovare il tempo anche dove non c’è. Perché la cultura non è un optional. O pensiamo di poter parlare solo di vestiti e cibi?
Registrare il suono delle parole
Scoprire che un concetto può esprimersi con parole diverse. Imparare nuovi termini, scovare tra le pagine di un romanzo l’aggettivo perfetto per quel testo che stiamo scrivendo. Leggere con gli occhi una frase e provare a ripeterla sottovoce, perché sentiamo che ci appartiene intimamente, come se qualcuno l’avesse pensata meglio – e scritta – prima e meglio. Lasciarci cullare dal suono di parole affascinanti di cui ignoravamo l’esistenza. Sottolineare frasi di rara bellezza, per poterle ritrovare facilmente. Collegare un libro al luogo in cui lo si è comprato, facendolo divenire parte integrante di un viaggio. Sono davvero tantissime le sensazioni che possono accompagnare la lettura di un libro. Tantissime e, soprattutto, soggettive. Qui vi abbiamo dato solo alcuni suggerimenti. Le altre, provate a scoprirle voi!