Qualsiasi cosa sia successa negli ultimi mesi, in qualsiasi modo si è arrivati fin a qui… adesso è primavera. Può essere veramente un periodo nel quale riprendere in mano la propria vita e ritrovare l’energia che mancava? Sì. Il calore del sole, la pausa sotto albero di ciliegio, una coperta e un libro di poesie.
La letteratura è piena di poesie sulla primavera, ma qui ci sono delle perle in grado di rimetterti al mondo.
Equinozio di primavera: lasciare andare per poter accogliere, anche l’amore
È comunemente chiamata la “stagione degli amori”, e lo è stata anche per la poetessa Saffo e una sua allieva quando, nel momento dell’addio, le ricorda il tempo passato assieme: le nostre ghirlande di viole e rose / che a me vicina, sul grembo / intrecciasti col timo.
Si tratta del Frammento n.49, tradotto da Salvatore Quasimodo. Qui la primavera, che fa da scenario a questa relazione, compare anche dopo non un canto di coro, / né sacro, né inno nuziale / si levava senza le nostre voci, / e non il bosco dove a primavera / il suono….
C’è un velo cupo sopra questa separazione, ma viene spazzato via dalla brezza di una nuova primavera in arrivo, nella quale la dolcezza del ricordo, l’accettazione e l’apertura verso il futuro prendono il posto del dolore per il vuoto lasciato dall’amata. Fra le poesie sulla primavera è una delle più delicate e, allo stesso tempo, forti che mi sia capitato di incontrare.
Poesie sulla primavera per reagire alla miseria dell’essere umano
Tutti conoscono il celebre incipit del poema Terra Desolata di T.S. Eliot: Aprile è il più crudele di tutti i mesi. Nella sua concezione paradossale, il poeta rovescia l’idea di aprile come mese della fertilità e della rinascita, sostenendo che è proprio la sua fertilità a renderlo crudele e tragico.
La poesia è stata scritta nel 1923, quando la ferita della Prima guerra mondiale era ancora aperta. Per Eliot il tripudio della Natura che genera e che, generando, mescola memoria e desiderio, ricorda all’essere umano la sua sterilità e causa un’immensa frustrazione, perché gli fa desiderare una vita che non è più capace di far rinascere.
Nel suo significato originale, quindi, Eliot esprime una totale assenza di speranza. In realtà, può anche essere letta con lo spirito di chi non accetta con rassegnazione ma lotta per cambiare una condizione che sembra inevitabile.
Quali radici si afferrano, quali rami crescono / su queste rovine di pietra? Figlio dell’uomo / tu non lo puoi dire, né immaginare / perché conosci soltanto / un cumulo di frante immagini, là dove batte il sole.
Un buon inizio di primavera in leggerezza, con poesie per godere di ogni momento
A volte è meglio liberare tutti i pensieri, smettere di farsi domande e lasciare che le cose maturino da sole. È questo l’approccio alla primavera di Hermann Hesse, e lo descrive splendidamente nella sua poesia La vita è incanto, nelle cui strofe scrive che come fiori sbocciano i pensieri / cento al giorno / lasciali fiorire! Lascia alle cose il loro corso! / Non domandare del raccolto!.
Un invito a lasciarsi andare alle gioie di oggi, senza preoccuparsi troppo del domani. Occorre recuperare un po’ del gioco e della spensieratezza di quando si era bambini, altrimenti la vita diventerebbe insopportabile.
Fra le poesie sulla primavera è quella che più di ogni altra incarna l’essenza di questa meravigliosa stagione.
A proposito di poesie, la primavera è anche la stagione dei matrimoni. E quali sono le poesie più emozionanti da dedicare in occasione di un matrimonio? Scoprilo in questo nostro articolo.