La diffusione dei podcast cultura è sempre più capillare: come scegliere a ragion veduta quelli che meglio affrontano i loro temi? Un podcast è come un libro, a ciascuno il suo: ma se il gusto individuale è sovrano quando vogliamo trascorrere del tempo in relax, la faccenda è diversa quando l’obiettivo è l’acquisizione di nuove competenze o la formazione culturale. E per scegliere il podcast giusto bisogna riflettere. Qui elenchiamo alcuni criteri di massima che vanno se non altro presi in considerazione, prima di gettarsi del mare magnum dei cosiddetti podcast cultura.
Podcast cultura: il contenitore
Le testate giornalistiche o radiofoniche non sono tutte uguali: la loro storia e il loro catalogo parlano. Ci dicono se hanno realizzato prodotti considerati pietre miliari nel loro settore, se possono vantare una duratura presenza sul campo, se hanno vinto premi prestigiosi. Nessuno di questi elementi preso singolarmente è una garanzia, ma quando ne spunta più d’uno, c’è poco da fare: la reputazione ha un valore. Quindi, se a produrre un podcast cultura è un contenitore che ha ottenuto buoni risultati sulla lunga distanza, è buon segno.
La competenza e la comunicazione
Ovvio ma imprescindibile: se vuoi parlare di un argomento, lo devi conoscere. La reputazione vale per il podcaster oltre che per il contenitore: bisogna informarsi sulla sua professione, le eventuali pubblicazioni, il contributo alla materia che tratta. Deve essere per forza un professore universitario, un luminare della scienza? No, anzi. I podcast cultura (come è accaduto prima per i social) danno spazio anche ai bravi appassionati, persone dotate di acume e capacità investigativa, ma soprattutto divulgativa: sanno la materia e sanno comunicarla, parlarne in modo approfondito ma comprensibile. E di solito, anche in questi casi, frugando qua e là per il web qualche informazione si riesce a scovare.
Podcast cultura: l’insider
Cultura significa (anche) informazione, non importa se parliamo del più recente trend iper-tecnologico o della più antica pittura rupestre. Se il podcaster svolge una professione per cui ha accesso alle ultime novità del suo campo (rimanendo sui nostri esempi: se lavora per una tech society della Silicon Valley o se coordina missioni archeologiche in giro per il mondo), non solo saprà molte cose ma sul suo podcast cultura le divulgherà prima degli altri e con maggiori dettagli, cosicché la nostra fame di conoscenza sarà appagata in modo particolarmente saporito.
Qual è la novità?
E se vi imbattete in un podcast cultura poco noto, prodotto con piccoli mezzi, realizzato da un perfetto sconosciuto che però vi convince, che ha quel certo non so che? Dategli una chance: potrebbe essere uno di quei bravi appassionati che studiano da tempo, ma stanno cominciando solo ora a diffondere le loro conoscenze. E se di puntata in puntata il vostro naso sentirà profumo di competenza e capacità espositiva, finirete per essere fra coloro che contribuiranno alla sua reputazione e al suo meritato successo.
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Siamo in un momento storico in cui la diffusione degli audiolibri è in crescita continua, è esplosa la nuova frontiera di Clubhouse e la voce domina l’informazione. I podcast cultura sono solo una parte dei tanti contenuti che oggi possiamo utilizzare per informarci in maniera veloce e pratica. Ti consigliamo questo articolo sugli audiolibri dove indaghiamo il fenomeno in piena evoluzione.