Questa domanda rimbalza spesso sui social, trovando risposte differenti a ogni angolo. Sembra che non ci si riesca a mettere d’accordo su quale possa essere il suo capolavoro, che sia solo un rincorrersi di opinioni personali, innamoramenti estemporanei di massa di un titolo o dell’altro. I libri che si contendono il titolo del più noto romanzo di Baricco sono due: riuscite a indovinarli?
Il conteggio delle copie vendute ci aiuta ben poco, sarebbe necessario districarsi fra le varie edizioni che si sono susseguite, senza contare che il dato non è indicativo del valore assoluto del libro. Forse è necessario chiedersi innanzi tutto perché i pareri sui suoi romanzi siano spesso così discordanti.
Uno stile particolare e discusso
Oltre ai romanzi Alessandro Baricco pubblica molti saggi. Se il tono dei primi è spesso onirico e intimista, quello dei secondi può risultare più chiuso, talvolta criptico e quasi altezzoso. L’eccessivo manierismo e la ricercatezza forzata sono le critiche che vengono mosse spesso ai suoi romanzi. Si tratta in realtà di costruzioni molto particolari dell’intreccio narrativo così come, dal punto di vista linguistico, della formazione dei periodi. Ne scaturisce uno stile unico, che si ama o si odia.
Quale, fra i tanti, è il più noto romanzo di Baricco?
Si narra che nessun editore volesse accettare Oceano mare, perché ritenuto troppo particolare e quindi rischioso, sebbene il suo Castelli di rabbia (1991) fosse già in libreria. Quando infine fu pubblicato, il successo del libro fu invece esponenziale, portando Alessandro Baricco alla fama odierna. Letture pubbliche e trasposizioni teatrali ne consacrarono il successo. Seguirono poi Novecento, Seta, City, Questa storia, Emmaus, Senza sangue, Mr. Gwen, La sposa giovane… Ma solo uno di questi ha avuto la forza di eguagliare e forse scalzare la posizione di Oceano mare. Riuscite a indovinare quale?

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Nel 1998 esce nelle sale La leggenda del pianista sull’oceano, film di Giuseppe Tornatore, tratto da Novecento. Il testo è in origine un monologo teatrale scritto per la voce di Eugenio Allegri e la regia di Gabriele Vacis. Chi, come me, ha avuto la fortuna di poter assistere alla versione originale dal vivo, può ben intendere l’enorme forza espressiva che ne scaturisce. Grazie al film, ma forse ancor di più grazie alla particolarità del protagonista, romantico nel senso più stretto del termine, questo racconto diviene in breve tempo il più noto romanzo di Baricco.

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