Mare Fuori è la serie tv Rai evento che ha fatto il botto a scoppio ritardato. Andata in onda sulla rete nazionale, disponibile su Ray Play e poi distribuita da Netflix, ha letteralmente fatto impazzire tutti, in Italia e all’estero, colleziona meriti e riconoscimenti ogni giorno.
Perché non è possibile fare a meno di vederla? Perché Mare Fuori parla agli spettatori di tutte le età, e a più livelli, trascinandoli in un vortice di tensione, bellezza e musica.
Mare Fuori, un successo inaspettato
Stavolta la Rai riesce a fare proprio il pubblico più difficile, quello dei giovani. Lo fa attraverso una serie tv contemporanea e viva, che mescola linguaggi diversi, messaggi forti e personaggi che vanno dritti al punto.
Il boom della serie tv Mare Fuori arriva con l’acquisto da parte di Netflix, che amplia di netto la visibilità del prodotto dandogli quel respiro internazionale che ha favorito anche il successo oltreoceano.
Perché non puoi fare a meno di guardare Mare Fuori?
Mare Fuori parla delle vicende di un gruppo di ragazzi rinchiusi in una carcere minorile (IPM) ispirato a Nisida. Le vite di questi ragazzi si intrecciano sia all’interno delle mura dell’IPM che fuori, con una faida in atto tra famiglie di camorristi e le conseguenti lotte per il dominio della criminalità napoletana.
Perno delle prime due stagioni è l’amicizia tra Carmine Di Salvo e Filippo Ferrari, ribattezzati nella serie O’Piecoro e O’Chiattillo, tradotti per semplicità la pecora e il riccastro. Carmine fa parte di una famiglia dedita alla camorra ma più volte sottolinea quanto non voglia averci a che fare e finisce all’IPM per aver difeso la fidanzata Nina da uno stupro uccidendone l’aggressore; Filippo per aver accidentalmente ucciso un suo amico.
La vita del carcere è dura, forse di più perché a esercitare un potere da adulti all’interno di un carcere, sono proprio i ragazzi: gerarchie e discriminazioni dominano le dinamiche dell’IPM e non mancano conflitti che, dall’esterno, si riflettono anche dietro le sbarre.
In questo quadro, Carmine e Filippo crescono, imparano il valore dell’amicizia e a fare sacrifici l’uno per l’altro. Attorno a loro, anche personaggi minori che però, con il passare delle stagioni di Mare Fuori, guadagnano il loro spazio televisivo e rendono onore a ogni storyline, approfondita e ben studiata.
Mare Fuori è il racconto di una realtà che non vuoi vedere
Quella delle carceri minorili è una realtà su cui, troppo spesso, si chiude un occhio. Questo perché dietro un ragazzino finito in carcere, c’è non soltanto un adulto ma anche un’intera società che deve passarsi la mano sulla coscienza. Sì, ammetterlo è dura, rientrerebbe in un discorso più ampio di responsabilità tanto caro a Paola Vinci, la direttrice dell’IMP interpretata dall’attrice Carolina Crescentini.
Mare Fuori non parla semplicemente di ragazzi problematici, dire questo avrebbe il potere di scaricare la colpa e minimizzare fatti che, comunque, si ispirano a una realtà che esiste in maniera inevitabile. Mare Fuori racconta di giovani che diventano adulti spesso attraverso il battesimo del sangue e di educatori che si battono ogni giorno per farli tornare quelli che in effetti sono: ragazzi.
La dura realtà che esprime Mare Fuori è quella della realtà nei carceri minorili, dove l’adolescente viene spesso scartato a prescindere, trattato con l’intransigenza di chi ci vede soltanto un futuro segnato, a guardare per sempre il mare fuori le sbarre della cella.
Fa male, fa malissimo. In questo, Mare Fuori è una critica potente alla società di adulti, a chi è incapace di investire in un programma di rieducazione che dovrebbe essere chiamato, ai fatti, di speranza per il futuro. Sotto il tappeto della fiction, questa è una realtà che atterrisce.
Una lunga serie di successi per Mare Fuori
Il cast di Mare Fuori ha visto nell’ultimo anno un successo enorme grazie alla capacità della serie tv di parlare più linguaggi. Il messaggio di Mare Fuori arriva non soltanto tramite la lingua della tv ma anche attraverso quella della musica.
Dal palco di Sanremo per cantare la sigla di apertura ormai tormentone, O’mar for, scritta da Matteo Paolillo (Edoardo nella serie, ndr) al disco di platino per la cantante Clara per la riscrittura di Origami all’alba, brano caratteristico della terza stagione della serie tv.
Mare Fuori ha riscosso parecchio successo in Europa e nel mondo: si dice che vogliano farci un film, una versione americana, un musical. Un successo che ha doppiato anche quello di Gomorra, serie prodotta da Sky.
Quando i messaggi arrivano, così forti e così in purezza, è difficile guardare altro, guardare altrove.