Se c’è una materia che non manca mai nei programmi scolastici, a prescindere dallo specifico tipo di istituto, è l’italiano. Una costante, dalla scuola primaria a tutti i gradi di quella secondaria. Ma perché insegnare lettere è così imprescindibile?
Un insegnamento a 360 gradi
Tanto per cominciare, perché insegnare lettere significa, in realtà, insegnare molto di più. “Lettere” non è solo una sequenza di nomi importanti per la storia della letteratura: Dante, Petrarca, Ariosto, Leopardi, Montale. “Lettere” è imparare a leggere con cognizione di causa, è esercitare il pensiero critico e la capacità di elaborazione. E sì, anche affrontare i mostri sacri della letteratura, quelli passati alla storia per la loro capacità di essere universali, di trattare temi destinati a durare nel tempo.
Trasmettere una buona preparazione nell’uso della lingua italiana, nella lettura di testi e nella capacità di dare a quei testi un background storico e culturale, significa trasmettere la capacità di crescere e di adattarsi. Significa ammortizzare il rischio dell’analfabetismo funzionale. Significa incrementare negli studenti la curiosità, l’empatia e le doti interpretative. Tutti elementi fondamentali per la partecipazione al mercato del lavoro e alla società civile.
Il percorso di studi
Come arrivare, quindi, a insegnare lettere? Il primo passo è una laurea magistrale, meglio se nell’ambito della facoltà di Lettere e Filosofia. Questo è sufficiente per l’insegnamento nelle scuole private, che si basano unicamente sui CV degli aspiranti professori. Se invece parliamo di scuola pubblica, è necessario accedere ai concorsi che, periodicamente, vengono indetti. Per farlo non basta la laurea, ma servono anche 24 ulteriori crediti formativi, da ottenere con esami integrativi afferenti le cosiddette materie antropo-psico-socio-pedagogiche. Meglio ancora se, frequentando un apposito corso universitario post-laurea, si conquista l’abilitazione all’insegnamento. A quel punto l’accesso ai concorsi è garantito, e nel frattempo si può sempre fare richiesta per essere inseriti nelle graduatorie provinciali delle supplenze: un percorso lungo e talvolta frustrante, ma destinato a dare ottime gratificazioni, se davvero si è spinti da una vera vocazione all’insegnamento.
Infine, anche per insegnare lettere in ambito universitario bisogna superare dei concorsi pubblici. Oltre a dimostrare, mediante il curriculum, di avere all’attivo un certo numero di pubblicazioni che certifichi la propria attività di ricerca nella materia prescelta.