Elemental è il nuovo film Disney Pixar diretto da Peter Sohn presente adesso in tutte le sale cinematografiche. La storia è perfettamente godibile, c’è tutto il concentrato di messaggi positivi che Pixar infonde in tutti i suoi film, i personaggi evolvono in maniera convincente e il finale richiama, immancabile, una lacrima.
Eppure, è il peggior esordio di un film Disney Pixar. Perché?
La trama di Elemental
Elemental City è una città in cui convivono armonicamente tre elementi e mezzo. Esatto, il fuoco è quello che più difficilmente riesce a integrarsi nel perfetto equilibrio che aria, acqua e terra riescono a mantenere.
Direttamente dalla terra del fuoco, in cerca di una vita migliore, arrivano i genitori di Ember. Abbandonano le loro certezze per costruire il futuro della loro famiglia e aprono un negozio in un quartiere abbastanza tematico (abitato prevalentemente da fuochesi). Ember è destinata a prendere in gestione il negozio del padre, ma la sua poca empatia nei confronti dei clienti e il suo essere suscettibile (facile a esplosioni) è ciò che rimanda il pensionamento del padre.
Un guasto alle tubature causato proprio dall’ira di Ember è quanto porta la fiammella a conoscere Wade, acquatico impiegato nel controllo degli edifici. Wade dichiara non a norma il negozio di Ember e da lì iniziano le avventure dei due protagonisti, che si avvicinano al punto da innamorarsi, bloccati soltanto da differenze e pregiudizi riguardo la diversità delle loro caratteristiche.
Elemental: cos’è andato storto
Gli ingredienti per qualcosa di buono ci sono tutti, Disney Pixar lancia un messaggio potente che parla di immigrazione, integrazione e inclusività. Sono sottotesti leggeri che non gravano mai davvero sul peso della narrazione, perché non sono determinanti pere lo svolgimento della trama.
La resistenza del padre di Ember a Wade è blanda, così come l’immancabile discriminazione verso i fuochesi che si esercita senza violenza ma soltanto mostrando una società che non è a misura di tutti, a dispetto di quanto si voglia dire, per quanto sia più che aperta per quanto riguarda le coppie LGBT, anche questo un messaggio leggero affidato in una bottiglia e poi, simbolicamente, all’acqua, elemento fluido e mutevole per eccellenza.
Per quanto Elemental sia un film più che adatto alle famiglie e con bei messaggi, la narrazione perde molto nel momento in cui non c’è un antagonista vero e proprio, ma le vicende sembrano tutte dettate un po’ dal caso. Manca un elemento comune in grado di rappresentare tutti gli stereotipi da abbattere e, per questo, l’empatia che il film Pixar richiama non è moltissima. Si tratta più di un lasciarsi trascinare dagli eventi, che strutturare una vera trama comprensiva di colpi di scena.
Purtroppo, è prevedibile. E nonostante il corredo di messaggi forti, questo distacca lo spettatore allontanandolo da ciò che sta vedendo.
Perché guardare Elemental
Indubbiamente, guardare Elemental è necessario per capire dove stia virando la bussola Disney Pixar, e quali sono i segnali che vuole lanciare ai suoi piccoli spettatori, educandoli al prossimo fin dal principio.
Guardare Elemental fa bene al cuore per molti versi che, per certi aspetti, compensano gli elementi negativi. Prima di tutto, è uno specchio dei sacrifici che i genitori compiono per il futuro della propria famiglia, e in virtù di questo sprona a vivere una vita vera e autentica sotto la spinta delle inclinazioni personali di ognuno.
Elemental è un invito ad andare oltre il proprio sguardo e farsi a misura del prossimo, senza soffermarsi su ciò che potrebbe dividere. Insegna a scegliere per se stessi, privi di ogni condizionamento ma, la cosa più importante, ti dice che puoi davvero cambiare la tua vita, basta prendere atto di questo desiderio e metterci un pizzico di coraggio.
Indubbiamente, al di là di tutto, una pellicola da vedere con la famiglia.