Disponibile su Netflix, ma visibile anche su Sky Q e tramite la app su Now Smart Stick, la commedia italiana ambientata a Venezia racconta la storia di Gianna, giovane – o forse no, considerando l’orologio biologico – infermiera single che deve trovare d’urgenza un fidanzato da portare a casa per il pranzo natalizio.

Odio il Natale: la famiglia perfetta… e la pecora nera
Venezia, città scenario di preparativi di festività e di buoni intenti. Gianna cerca di gestire lo stress che la affligge con un simpatico tête-à-tête sotto forma di video-confessione, come tanti se ne trovano sui social.
Il problema è che il Natale ce l’ha con me, e vi spiego il perché.
La protagonista ha trent’anni e si trova nell’età di mezzo, quella che divide la giovinezza dalla maturità sentimentale. Perché avere un lavoro, vivere da sola e riuscire a organizzarsi la giornata incastrando tutti gli impegni non è mai abbastanza, se paragonato a chi ha una “vera” famiglia.
È qui, incastonati in una sit-com dei nostri tempi, che si ritrovano i più leggendari luoghi comuni. Tutti, a fianco a lei, paiono avere una vita più soddisfacente, più carica d’amore. Ma è solo un’illusione falsata da pregiudizi che la ragazza si è auto-imposta.

La ricerca del fidanzato e il diktat del “tutto è possibile, se lo si vuole abbastanza”
Le sei puntate della serie tv sono incentrate sulla corsa contro il tempo che vede Gianna disperatamente impegnata a trovare un fidanzato degno di tal nome da portare in famiglia per il tradizionale pranzo natalizio.
La sua corsa la farà imbattere in appuntamenti con uomini improbabili ed eccentrici, e è proprio questa la parte più irreale: se sei una donna bella e dolce, solo desiderandolo potrai trovare una persona perfetta per te. Quella parte della leggenda mondana che serpeggia in tutte le frasi standard delle discussioni sentimentali, e non solo. L’imperativo “Se vuoi, puoi” fa rima con “A Natale tutto è possibile” e con il classico “A Natale puoi”. E invece, a volte le cose non capitano solo perché le si desidera fortemente, ma questa è un’altra serie, e un altro discorso.
I cliché di Odio il Natale: ognuno ha il suo ruolo nel mondo
Amiche, colleghe e pazienti di Gianna la supportano nella sua ricerca, incoraggiandola ad aprirsi di più e rendendosi protagoniste di storie parallele cosparse dei più battuti cliché.
L’amica single e vergine in attesa del “vero amore”, l’amica mangia uomini ma restia ai rapporti impegnativi. La paziente anziana che, dall’alto della sua esperienza, darà consigli all’infermiera sull’importanza di non farsi mai condizionare nelle sue scelte.
Odio il Natale sembra attingere da serie tv di successo degli ultimi tempi. Facile ritrovare in Gianna e Matilde, l’anziana ottantenne ricoverata, il rapporto tra Judy Hale di Dead to me e gli anziani che segue nella struttura in cui è assistente. O, ancora, ritrovare Emily Cooper di Emily in Paris, quando incappa in un’avventura con un ragazzino.

Il lavoro e la famiglia: due mondi apparentemente inconciliabili in Odio il Natale
A un occhio più attento, però, saltano fuori richiami che potrebbero far riflettere sullo stato in cui, ancora oggi, si trova una donna single lavoratrice, ovvero un’eroina moderna. Non sarà mai la stessa cosa, per lei, badare alla casa e alle incombenze quotidiane, anche se ha un lavoro impegnativo come quello di infermiera.
Gli angeli del focolare dei tempi della pandemia sembrano qui già retrocessi a semplici operai di ospedale.
“Non capirai mai cosa è la stanchezza fin quando non avrai figli”, si sente dire la povera Gianna. Oltre il danno la beffa, in poche parole. Ma è quando la serie sembra essere del tutto prevedibile – e in parte lo è, ovviamente – che saltano fuori le pecche di chi vorrebbe, a tutti i costi, far funzionare i rapporti sentimentali.
Per il quieto vivere, perché “è giusto così”, o in nome di una famiglia-tipo che spesso esiste soltanto nella fantasia. Odio il Natale non rientrerà tra i film e le serie cult da vedere durante le feste, ma è comunque un momento di disimpegno per prendere fiato nei giorni degli ultimi acquisti.
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