Nato nel 1948 a Zanzibar, Tanzania, ha abbandonato da ragazzo il suo paese e si è stabilito nel Regno Unito. Ora, all’età di 73 anni, vince il Premio Nobel Letteratura 2021.
Lo scrittore del post-colonialismo
Nella sua carriera letteraria, Gurnah ha scritto una decina di romanzi e svariati racconti. Il primo romanzo, Memory of Departure, risale al 1987 ed è scritto in inglese, sua lingua d’adozione, scelta per la produzione letteraria in luogo della lingua d’origine, lo swahili. Altri suoi libri molto noti sono Paradise, Desertion (entrambi tradotti in italiano e pubblicati da Garzanti) e By the Sea. Tutti sono stati selezionati per premi letterari importanti nell’anno della loro uscita. Il romanzo più recente è Afterlives (2020).
La motivazione con cui l’Accademia di Svezia ha scelto Gurnah per il Nobel Letteratura 2021 è la seguente: “per la sua intransigente e profonda analisi degli effetti del colonialismo e del destino del rifugiato nel golfo tra culture e continenti”. Una motivazione che esprime anche un connotato politico e sociale. A maggior ragione in un anno in cui, fra i nomi ipotizzati per il Nobel, c’era anche quello di un autore conservatore e intransigente come il francese Michel Houellebecq. D’altra parte, non è la prima volta che l’Accademia dimostra di fare le sue scelte, anche le più insolite, in modo solido e inappellabile.
Professore e direttore degli studi universitari presso il Dipartimento di inglese dell’Università del Kent, Abdulrazak Gurnah è il quinto scrittore africano a vincere il Nobel per la Letteratura. Lo hanno preceduto Wole Soyinka, Naguib Mahfouz, Nadine Gordimer e John Maxwell Coetzee.