La parola neofita ha un significato etimologico molto circoscritto ma negli anni le consuetudini ne hanno adattato l’uso a situazioni molto diverse tra loro. Tutte però hanno come comune denominatore la novità.
Il termine “neofita” indica letteralmente chi ha appena ricevuto il battesimo, ma oggi viene utilizzato in ambiti sociali diversi
L’origine della parola è greca, si tratta della combinazione tra néos e phytos, letteralmente “nuovo nato” o, come lo definisce San Paolo nella Seconda lettera ai Corinzi, una “nuova creatura”. Nasce come termine puramente ecclesiastico a indicare, nella religione cristiana, chi avesse appena ricevuto il sacramento del battesimo, iniziando quindi una nuova vita spirituale. Al neofita si opponeva idealmente il catecumeno, cioè colui che stava completando gli studi per poter meritare poi il battesimo. Nella pratica moderna, l’uso ecclesiastico è andato via via scemando, sia per il minor valore intrinseco che la religione ha per le genti, che per uno stravolgimento dei tempi e modi del battesimo. Per restare coerenti con la lingua ecclesiastica, potremmo dire che, con i battesimi somministrati ai bimbi molto piccoli, un cristiano diventa prima neofita e poi, con il catechismo, eventualmente un catecumeno.
Utilizzi alternativi dei tempi moderni
Il termine neofita viene ora utilizzato nei più disparati ambiti della vita sociale, ogni volta si intenda qualificare qualcuno come inesperto o principiante. Se ne parla per indicare chi si avvicina o aderisce per la prima volta a un’ideologia, un nuovo adepto o seguace di un movimento; il significato iniziale strettamente religioso viene quindi esteso al mondo politico, delle sette massoniche o di altra natura.
Per ulteriore estensione, neofita è arrivato a rivestire anche il significato di principiante e viene spesso usato per suggerire la mancanza di esperienza di chi è appena arrivato, il famoso novellino. In questa accezione può anche essere usato in senso dispregiativo, per distinguersi dal neofita di turno, da chi si improvvisa a fare qualcosa. Esemplari sono le persone che si avvicinano a mondi estremamente competitivi o dove l’abilità è elemento dirimente: pensiamo allo sport o alla musica, dove il neofita viene spesso deriso, se non anche emarginato.
Il neofita ha tutto da imparare
Al di là dello scherno a cui è talvolta sottoposto, il neofita ha dalla sua parte la grande forza che viene dal credere di poter raggiungere un obiettivo nuovo, ripartire verso destinazioni mai sperimentate. Ha la curiosità e la voglia (o dovremmo dire il coraggio) di reinventarsi. Il neofita può solo imparare, ha un mondo enorme di conoscenze da scoprire e si lancia nell’avventura con entusiasmo e determinazione. Il neofita ha la freschezza del primo morso, mentre chi lo prende in giro forse si contorce nell’indigestione da torta di mele.
Articolo a cura di Barbara Salazer