Oggi, grazie a siti come Amazon, per avere tutti i libri che desideri bastano un paio di click. Ricerca il titolo, vedi prezzo ed eventuale sconto, numero di pagine, recensioni, commenti, tempi di consegna.
Non serve nemmeno aprire il portafogli e decidere come pagare: con le credenziali salvate, comprensive del sistema di pagamento scelto, è sufficiente un altro click. E, infine, svanisce anche il problema relativo al peso del trasporto, visto che i libri arrivano direttamente sulla porta di casa.
Fino a qualche tempo fa, tutto ciò sembrava impossibile. Ma la potenza della rete e l’aumento dell’interazione tra potenziale consumatore e venditore hanno fatto miracoli. Viene da chiedersi, quindi: nell’epoca di Amazon a cosa servono i librai?

Le librerie, circuiti attivi del sapere
I cari, vecchi librai. A volte li si può immaginare intenti a scrutare l’orizzonte, oltre la porta d’ingresso del loro polveroso regno, impegnati in qualche arguta riflessione filosofica. Niente li scuote, tranne il rumore della campanellina che li avvisa dell’arrivo di un visitatore.
In quel momento si sistemano gli occhiali sul naso e si volgono con sornione piacere all’aspirante lettore, in attesa di una sua domanda. Niente di più lontano dalla realtà. I librai, oggi, sono dei veri e propri imprenditori del sapere. Non aspettano di ricevere le ultime novità editoriali e di esporle nelle vetrine, ma rendono i loro luoghi di lavoro delle zone di comfort per lettori curiosi, indecisi, consapevoli ed erranti.
La libreria è un luogo di transizione, dove le parole scorrono come un fiume, accompagnando le diverse attività che hanno sede in mezzo agli scaffali. Presentazioni di libri, corsi di lingue straniere, corsi di dizione e di fotografia. Vi ricordate, poi, il ruolo che hanno avuto durante la pandemia? Ne avevamo parlato con Aldo Addis, libraio e consigliere nazionale dell’Associazione Librai Italiani.
L’opinione di Amazon
Una buona motivazione per pregare affinché le librerie non scompaiano è legata ai consigli di lettura che si possono avere dai librai. Fermo restando che in questo articolo si parla di Librai con la L maiuscola, ovvero coloro che svolgono quest’attività con professionalità e passione, per i quali la lettura e l’odore dei libri svolge una fascinazione da tempo immemorabile.
È come entrare in uno dei (purtroppo) pochi negozi di musica, dove si trovano ancora i cd fisici e i vinili. Difficile che chi ci accoglie in un luogo simile sia soltanto un “solleva serrande” intento a sbarcare il lunario. Ecco, l’amore che il libraio ha per i libri che lo circondano è uno dei motivi che gli permettono di sopravvivere, ai tempi di colossi come Amazon.

Perché, pensaci: anche su Amazon trovi le recensioni e le stelline che ci indicano il gradimento dei libri che stai pensando di acquistare, ma chi ha lasciato tali consigli? Altri lettori, verrebbe da precisare, “umili” lettori come te.
Il libraio, dal suo canto, ha un’opinione molto più navigata, dei volumi che consiglia, non fosse altro per il fatto che, nel tempo, i suoi stessi clienti li hanno recensiti oralmente più volte! E se pensi che i frequentatori di librerie per antonomasia sono intellettuali, docenti, ricercatori, studenti, giornalisti e scrittori, va da sé che la loro “recensione” vale più di un paio di stelline accese in una scala da 1 a 5, tra cui spiccano, non certo per autenticità, quelle incentivate.
Libreria come boutique, Amazon come un centro commerciale?
La libreria può essere indicata come un luogo di cultura e di ricerca, il luogo dei libri per eccellenza. Il periodo pandemico ha fatto sì che si riscoprisse il valore della socialità che certi luoghi rappresentano, ospitando anche le discussioni dei sempre più diffusi gruppi di lettura, per esempio. Ma non solo; è anche una questione di selezione.
Chi cerca un abito adatto a una grande occasione si reca in una boutique del centro città non solo per vestirsi ma per vedersi consigliare, accudire, coccolare e indirizzare all’acquisto più calzante, da chi sa cosa sta vendendo. È lo stesso trattamento che ci aspetta di ricevere nelle piccole librerie. Lo stesso non si può dire per i grandi magazzini outlet e non outlet presenti nelle immense praterie dei centri commerciali.
È ovvio che lì, le commesse non possono essere coloro che si impegnano a fondo nel consigliare accostamenti cromatici e outfit perfetti alla Enzo e Carla, per intenderci. Difficile che si possa uscire da un outlet vestiti come Emily Cooper, se non si ha gusto, creatività e una sterminata fantasia già in precedenza.
Manca quello che in editoria può essere accostato al mentoring. Lo stesso avviene su Amazon: c’è di tutto e di più, ma non ci sono indicazioni d’acquisto. Ottimo per chi sa già cosa acquistare e quale sia l’edizione più pregiata per il saggio che cerca. Difficile per chi, invece, avrebbe bisogno di un consiglio per iniziare ad amare la lettura, il quale potrebbe incappare in libri che sono tali soltanto perché dotati di un ISBN e una copertina, ma che hanno la sostanza di un palloncino ad elio.