Pensare a Edgar Allan Poe non vuol dire soltanto indicare uno scrittore tra i tanti dell’Ottocento. Nella sua breve vita, quarant’anni appena, l’autore americano è riuscito a produrre opere immortali, fondamenta per lo sviluppo di due tra i generi letterari più venduti oggi, l’horror e il giallo.
Il recupero dell’io in Edgar Allan Poe
Ciò di cui bisogna essere grati a Poe – come se il titolo di capostipite della letteratura gotica non fosse abbastanza – è un netto recupero dell’io nella scrittura. Cos’ha reso necessario questo recupero? Semplice, la scrittura stessa.
Poe scrive di paura, e la paura è vero che si espande, ma il suo punto di partenza è intimo, ben radicato nel cervello finché qualcosa non pizzica proprio quel nervo scoperto.
La paura non è razionale, sia chiaro. Razionale è il timore che la bestia feroce davanti a te cerchi di mangiarti, non il pensiero che qualcosa si annida nel buio, un’entità maligna che non vuole il tuo bene. Tutta la dimensione irrazionale, Poe la fa sua in scritti, racconti che ancora oggi affollano gli scaffali delle librerie, raccolte con in copertina l’autore e la sua fronte ampia, simbolo di intelligenza.
Se non ci fosse stato questo recupero dell’io e dell’azione irrazionale, i lettori non avrebbero avuto racconti come Il gatto nero.
Ciò che muove gli atti del protagonista non sono moventi solidi quanto una sensazione che diventa man mano ossessione, e l’ossessione che porta al gesto sconsiderato.
Leggere Edgar Allan Poe è come avere a che fare con una matrioska, un’analisi dall’esterno all’interno dell’animo umano, un percorso capace di guidare fin negli angoli più oscuri. È qui che si nasconde la motivazione, il senso del gesto. Questa motivazione verrà poi chiamata, in gergo, movente.
Edgar Allan Poe tra i precursori del noir?
Sei un po’ hai fatto tua quella vena buia che caratterizza la scrittura di Poe, non potrai fare a meno di notare che proprio l’indagine sugli angoli neri dell’anima a cui si è dedicato ha influenzato, nel tempo, altri autori giudicati padri fondatori del genere noir.
Non si può fare altro che esprimere ammirazione e gratitudine per questa figura letteraria più che autorevole e, forse, immaginare quale piega avrebbe preso la sua produzione, se la morte tanto decantata nei suoi scritti non l’avesse colto in circostanze misteriose.