L’emergenza climatica ponendo le persone in un nuovo rapporto con la Terra e anche l’editoria sta raccogliendo le relative suggestioni. Da qui nasce “Gaia”, nuova collana Bompiani che dà cornice alle incursioni letterarie della casa editrice nel mondo naturale.
Il primo titolo è L’isola dentro l’isola della Premio Pulitzer 1935 Josephine Johnson, illustrato in modo suggestivo da Chiara Palillo e tradotto da Beatrice Masini.
Gaia: ritorno alle origini
Gaia riporta alle origini del pianeta, alle radici che riconnettono al suo cuore pulsante, aprendo la finestra sulla fitta rete di relazioni che interessano le creature che lo popolano. La nuova collana Bompiani proporrà un titolo ogni anno, a partire dal 2023, che raccoglie storie di alberi e persone, diari di vita con vegetali e animali, riflessioni sull’equilibrio sempre più a rischio, fra gli esseri umani e gli altri abitanti del pianeta.
L’isola dentro l’isola: una scelta non casuale
L’isola dentro l’isola (256 pagine, 18 euro) sarà in libreria dall’11 gennaio 2023. La scelta è ricaduta su questo titolo perché:
La prosa poetica e precisa della Johnson ci guida a contemplare bellezza e crudeltà della natura e a creare inevitabili paralleli con la condizione umana. La natura, nel bene e nel male, nel bello e nel brutto, siamo noi.
Pubblicato nel 1969, è un calendario in prosa, una celebrazione lirica della vita del mondo, un invito – in grande anticipo sui tempi – a rispettare e proteggere l’ambiente per rispettare l’essere umano.
Dodici mesi, dodici capitoli, dodici finestre aperte sul mondo naturale, è la testimonianza della vita di una donna, della campagna che ama e dell’invasione inesorabile di una società sempre più meccanizzata e feroce.
Ma lo sguardo della scrittrice di successo che sceglie una vita ritirata e contempla animali, natura, cieli è lo stesso che si sofferma sugli orrori del mondo devastato da guerre e tempi moderni e che stabilisce paralleli sconcertanti e modernissimi perché senza tempo.
L’autrice: Josephine Johnson
Nata in Missouri nel 1910, Josephine Johnson vinse il Pulitzer con Ora che è novembre, battendo Tenera è la notte di Scott Fitgerald. Fu paragonata a penne del calibro di Emily Dickinson ed Emily Brontë e fu autrice di racconti notevoli per spessore narrativo. Visse nella campagna fuori Cincinnati (Ohio). Nel 1970 la Washington University in St. Louis gli conferì la laurea honoris causa in Humane Letters. Morì nel 1990 a Batavia.
La cultura della sostenibilità
Cresce il desiderio di rapportarsi in modo nuovo al mondo che ci circonda. Per anni la corsa al progresso ha fomentato tutti con la frenesia di traffici in tilt su strade oberate; muri grigi e nodi di cemento hanno ingarbugliato la vita e delineato skyline lontani dagli orizzonti naturali.
Ora, invece, il tocco di un tramonto, gli spazi verdi, le alture che si erigono sulle vallate, sono sempre più ricercati nello sguardo, sfogliando pagine che ridefiniscono i confini. Spazi da popolare in modo diverso, la fuga dalle giungle d’asfalto, il respiro di Gaia-Terra, insomma, che cerchiamo di ascoltare. Con Gaia, Bompiani coglie le nuove esigenze e necessità in un’iniziativa che ricostruisca una cultura della sostenibilità, in rapporto alle origini dell’uomo, forse intesa alla maniera di Rousseau, nel quadro della società liquida di Bauman che ora chiede concretezza e risposte certe.
La scelta di un’autrice antesignana del tema, può dare il la a tale ridefinizione culturale, insieme alle proposte di una tecnologia che guarda avanti e non si ferma. Nei prossimi anni, la cultura sarà sicuramente sempre più orientata al green e all’analisi del rapporto uomo-natura visto nelle sue molteplici variabili, volti al ripristino di un equilibrio, da anni scardinato.
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