Il 24 novembre di 196 anni fa nasceva Carlo Lorenzini, noto al pubblico come Carlo Collodi. Un autore famoso per aver creato i personaggi di Pinocchio, Geppetto, il Gatto e la Volpe. Ma chi era Carlo Collodi? E quali opere ha scritto, oltre alla fiaba dedicata a Pinocchio?
Chi era Carlo Collodi?
Carlo Lorenzini nasce a Firenze il 24 novembre 1826. Figlio di un cuoco, Domenico, e di una sarta, Angiolina, entrambi alle dipendenze della famiglia marchese Ginori. Trascorre la sua infanzia a Collodi, paese natale della mamma e da cui ricava il suo pseudonimo. Essendo la sua una famiglia di origini umili, i nobili Ginori pagano gli studi a Collodi, che frequenta il seminario dal 1838 al 1842, senza però prendere i voti.
Nel 1842 frequenta delle lezioni di retorica e filosofia e poco dopo inizia a lavorare come commesso in una libreria fiorentina. Decide di lasciare gli studi e di dedicarsi alla scrittura giornalistica. Inizia a collaborare con diverse testate culturali, tra cui «L’Italia musicale», «L’arte, la scena» e «La Lente», dove si firmerà per la prima volta come Collodi. In questi anni si avvicina alla narrativa, mentre la sua indole patriottica lo porta a partecipare a entrambe le Guerre d’Indipendenza.
Attorno al 1870 inizia a dedicarsi alla scrittura per l’infanzia, trovando così la fama. Collodi muore all’apice del successo, il 26 ottobre 1890 a Firenze, colto da un aneurisma, sette anni dopo aver pubblicato Le avventure di Pinocchio.
Oltre Pinocchio, le altre opere di Collodi
Scrivere è sempre stata parte importante della vita di Collodi. Dopo essersi affermato come giornalista, decide di approcciarsi a un tipo di scrittura diversa. Nel 1856 pubblica Un romanzo a vapore. Si tratta di una sorta di guida turistica sulla linea ferroviaria Firenze-Livorno, in cui Collodi alterna descrizioni del viaggio e informazioni con inserti narrativi e comici. Di seguito pubblica I misteri di Firenze, una storia parodia del romanzo d’appendice, genere molto in voga all’epoca.
Il successo come scrittore arriva però nel 1875, quando l’editore Paggi gli affida la traduzione delle fiabe di Charles Perrault. Collodi si avvicina così alla scrittura per l’infanzia. Lo scrittore fiorentino traduce le fiabe di Perrault e dona loro un tocco personale e moralistico, dando vita a I racconti delle fate.
Il successo è tale che l’editore spinge Collodi a produrre altri testi in cui unire invenzione narrativa e finalità didattica. Ecco che Collodi pubblica così Giannettino nel 1877 e Minuzzolo nel 1878. Due opere dove i protagonisti sono dei ragazzini le cui avventure, raccontate con una prosa semplice, hanno lo scopo di educare il lettore.
Pinocchio, il burattino più famoso del mondo
Le avventure di Pinocchio è senza ombra di dubbio l’opera più famosa di Carlo Collodi. Tutti conoscono la storia del burattino di legno che sogna di diventare un bambino vero. In realtà sono celebri tutti i personaggi, da Geppetto al Grillo Parlante, dal duo del Gatto e la Volpe alla Fata Madrina e Mangiafuoco.
Un’opera che possiede tratti fiabeschi e altri formativi, che unisce momenti comici a momenti drammatici. Per questo Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi è tradotto in più di cento lingue e ha ispirato diverse versioni cinematografiche, spettacoli teatrali e serie tv, entrando nel cuore di grandi e piccoli di tutto il mondo.
Prima di essere unita in un solo volume, Collodi pubblica la storia di Pinocchio a puntate sul «Giornale per i bambini» a partire dal 1881. Il successo del burattino è enorme già all’epoca, in quanto rappresenta l’essenza dell’uomo comune, diviso tra gioie e dolori. Persino Benedetto Croce disse che: “il legno in cui è scolpito Pinocchio è il simbolo dell’umanità”.