Non tutti sono uguali. Non tutti hanno gli stessi diritti e le donne non devono avere lo stesso trattamento degli uomini.
Queste frasi sono sbagliate, sessiste e violano i diritti di ogni essere umano ma sono le stesse che in alcuni Paesi del mondo vengono accettate, riconosciute e usate come giustificazione per degli atti atroci come quello dell’infibulazione e le mutilazioni genitali femminili.

Dal 2012 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 6 febbraio Giornata Internazionale contro i’infibulazione le Mutilazioni Genitali Femminili (MGF), un argomento di cui è vergognoso ci sia ancora da parlare a distanza di 11 anni.
Questa giornata è purtroppo però ancora una ricorrenza fondamentale da celebrare per continuare a far conoscere e sensibilizzare l’opinione pubblica sull’atrocità di queste pratiche. Una Tolleranza Zero per arrivare finalmente, un giorno, alla loro definitiva eliminazione.
MGF: la violazione dei diritti umani delle donne e delle bambine
Essere donna in alcuni Paesi è ancora un peso. Una condanna che permette agli uomini di praticare sul corpo di ogni essere femminile, bambine comprese, l’atroce pratica delle mutilazioni genitali femminili.
La motivazione? Principalmente culturale e religiosa. Il corpo di una donna ancora vittima di una sciocca “tradizione” ancora ampiamente diffusa in alcuni Paesi dell’Africa, Asia e Medio Oriente.

Andando nello specifico sono ben 30 i Paesi dell’Africa e del Medio Oriente in cui questa forma di violenza viene ancora applicata e comune anche in Paesi come l’America latina, L’Australia, l’America del Nord e l’Europa occidentale dove questa aberrante tradizione viene perseguita dalle famiglie immigrate.
Nonostante queste pratiche siano riconosciute a livello internazionale come una violazione estrema dei diritti delle donne oggi, secondo una stima dell’Onu, le vittime delle MGF sono superiori a 250 milioni. E il futuro spaventa ancora di più se si pensa che la stima per le ragazze e per le donne che le subiranno nel mondo entro il 2030 siano circa 68 milioni.
L’insensata violenza dell’Infibulazione e le mutilazioni genitali femminili
Con quale coraggio si può accettare L’infibulazione sapendo di cosa si tratta? Una forma estrema di mutilazione genitale femminile in cui è prevista la rimozione completa dei genitali esterni con la sutura parziale o totale delle grandi labbra.
Le MGF, sembra quasi sciocco dirlo, sono pratiche estremamente dolorose e con conseguenti rischi per la salute come infezioni costanti, problemi legati alla sessualità e il parto. E non è difficile pensare a quante donne e bambine muoiano a causa di tutto questo.

Quand’anche non sopraggiungesse la morte resterebbero un corpo, mutilato e profanato, e una salute psicologica terribilmente segnata da tutto questo. Un continuo e costante peso che portano addosso fatto di vergogna, umiliazione e stigmatizzazione per la loro condizione.
Il dovere di fermare le MGF e l’infibulazione
Una priorità a livello internazionale deve essere quella di fermare per sempre queste insensate forme di violenza femminile e nonostante negli ultimi anni siano stati fatti dei passi importanti verso la loro eliminazione come la stesura e l’attuazione di leggi che vietano queste pratiche, l’infibulazione e le MGF continuano comunque ad essere praticate.
Tutti sono e devono sentirsi inclusi in questa battaglia per tutelare il diritto di ogni donna di questo mondo verso qualcosa che è inumano. Ma per sradicare una pratica inumana come questa ci vuole forza, voi, coraggio e una decisa azione globale da parte di tutti.
Conoscere e sensibilizzare oggi per un domani che elimini le MGF e all’infibulazione una volta per tutte. Non è solo ora di dire basta, è ora di farlo.