Circa un mese fa, il Montana bandiva TikTok a partire dal 2024. La decisione di questo Stato ricalca, in effetti, anche il pensiero del Presidente USA Biden circa un ban nei confronti dell’app cinese e fino a ora è un caso isolato in tutti gli Stati Uniti d’America.
Tuttavia, i Tiktoker del Montana hanno deciso di non accettare la cosa e hanno fatto causa al Montana contro il bando dell’applicazione, con motivazioni che però rischiano di essere deboli. Vediamo quali sono.
Causa contro il bando di TikTok: la violazione del primo emendamento
Heather DiRocco, Carly Ann Goddard, Dale Scout e Samantha Alario hanno citato in giudizio Austin Knudsen, Procuratore generale dello Stato del Montana. L’accusa al ban di TikTok è quella di essere incostituzionale e violare la libertà d’espressione garantita del primo emendamento.
Continuano i Tiktoker sostenendo che, così facendo, non soltanto il Montana sta cercando di appropriarsi di una giurisdizione non propria ma federale, intervenendo in materia di sicurezza nazionale, ma che è sbagliato vietare ai cittadini di esprimere le loro opinioni tramite la condanna del mezzo attraverso cui queste vengono esternate.
(fonte: Ansa, Wall Street Journal)
Montana becomes the first state to completely ban TikTok. pic.twitter.com/soyvaMHyyZ
— Pop Base (@PopBase) May 17, 2023
L’azione contro il ban di TikTok è piuttosto debole
Per quanto forse condivisibile e chiara nella sua linea d’espressione, forse l’azione dei Tiktoker del Montana è più debole di quanto si possa pensare.
Vero che l’azione del Montana è insolita e, al momento, ancora un unicum negli Stati Uniti per quanto riguarda l’uso dell’app cinese. Tuttavia, è altresì vero che, alla lettera, il veto su TikTok non proibisce la libertà d’espressione perché attacca il mezzo e non l’opinione in sé. Diverso sarebbe se il Montana avesse deciso di chiudere un organo di stampa, ma ai fatti ciò che i TikToker possono fare sull’app cinese, potrebbero farlo su Instagram o Facebook.
Probabile che, a indebolire le accuse dei Tiktoker, ci sia il fatto che questi traggono profitto da TikTok, guadagnando denaro e vendendo prodotti. Prassi affatto sconosciuta, questa, ma che spinge a chiedersi se si stia parlando, qui, di libertà d’espressione o d’interesse.
Il nome del legale che curerà la causa contro TikTok da parte del Governo del Montana è Emily Flower, portavoce di Knudsen.
Il Montana è un banco di prova
In questo momento, tutti in America hanno gli occhi puntati sul Montana, che è il primo Stato a prendere provvedimenti così seri e definitivi riguardo TikTok. Su questa strada, però, viaggiano anche altri Paesi che, seppur al momento hanno estromesso TikTok dai cellulari governativi ufficiali, non è escluso possano estendere il divieto sul modello del Montana, in futuro, con il pretesto di proteggere i dati degli utenti da Pechino.