Nasce come protagonista di un racconto per un’antologia edita da Sellerio, ottiene successo, guadagna un secondo racconto e un romanzo, poi passa alla collana Stile Libero Big targata Einaudi con altri due volumi. Infine, la trasposizione televisiva in una serie Rai. È Mina Settembre, la battagliera assistente sociale creata dal bravo autore di thriller e polizieschi Maurizio De Giovanni.
Un personaggio fra dramma e humor
In realtà il suo nome sarebbe Gelsomina, quasi-quarantenne di buona famiglia e di buona educazione che lavora nei Quartieri Spagnoli di Napoli. Qui Mina Settembre deve barcamenarsi fra corruzione, criminalità e tanta gente convinta che non ci sia modo di sfuggire a vite fatte di espedienti e compromessi. In più, è contesa fra due uomini: l’ex marito Claudio e il ginecologo Domenico, che lavora nel suo stesso stabile.
Maurizio De Giovanni, in un’intervista a Vanity Fair, sostiene che «Mina è fuori posto in tutto» perché vive male la sua prorompente fisicità, l’ambiente di lavoro, l’ambiente domestico, le situazioni sentimentali… il rischio della narrazione pesante è alto. Così, De Giovanni alleggerisce con tocchi umoristici ben dosati e con alcuni comprimari sopra le righe, in certi casi vere macchiette (primo fra tutti Rudy Trapanese, il portiere dell’edificio in cui Mina lavora). Probabilmente quel genere di personaggi che sulla carta funzionano, ma sullo schermo passerebbero dal piano dell’umorismo a quello del ridicolo.
La Mina Settembre televisiva
Infatti, nella serie Rai interpretata dalla brava Serena Rossi, alcuni di questi aspetti vengono ammorbiditi o ridimensionati. Per esempio, Trapanese è un chiacchierone ma non è (come nei racconti e nei romanzi) un ometto basso e imbarazzante che parla con Mina guardandola all’altezza del seno invece che degli occhi. E Domenico è un tipo spontaneo e cordiale, senza gli imbarazzi e le timidezze della sua controparte cartacea. Quanto alla protagonista stessa, ecco cosa ne pensa la sua interprete:
Mi assomiglia e fa parte di me in tante sfumature. È fiera, empatica e sul lavoro è un caterpillar. È una donna estremamente moderna, ma anche indurita dalla vita. Io non sono così. Fortunatamente i suoi drammi famigliari non mi appartengono. […] Non vorrei mai stare nei panni di Mina, neanche morta. Non concede mai una seconda possibilità ed è molto determinata anche nei sentimenti.
Serena Rossi in un’intervista a “Io Donna”
La prima stagione della serie tv è liberamente ispirata ai racconti “Un giorno di settembre a Natale” e “Un telegramma da Settembre”. Per quanto sia una tradizionale fiction all’italiana prodotta dalla Rai, con tutti i limiti che questo comporta, può contare su un buon cast e sull’equilibrio fra le trame poliziesche e quelle familiari e sentimentali. Quanto all’eliminazione degli eccessi macchiettistici di cui si diceva poco fa, quella ha senz’altro giovato alla godibilità del prodotto finale, di cui è confermata una seconda stagione.