Nasce il 1° aprile di 92 anni fa uno scrittore che per più di un quarantennio ci ha regalato opere indimenticabili che hanno saputo combinare sapientemente erotismo, critica politica e filosofia: Milan Kundera.
La formazione e l’attivismo politico di Milan Kundera
Figlio di un famoso pianista e musicologo, Milan Kundera nasce a Brno, in Cecoslovacchia, l’attuale Repubblica Ceca. Durante la giovinezza, studia la musica e pubblica le sue prime poesie. Segue i corsi di letteratura all’Università Carlo IV di Praga, che frequenta per un anno soltanto, per poi iscriversi alla Scuola di Cinema dell’Accademia delle Arti dello Spettacolo di Praga, dove si laurea e dove in seguito terrà corsi di letteratura comparata. Si inscrive nel 1948 al Partito comunista, da dove verrà espulso due anni più tardi a causa di alcune critiche rivolte alla sua politica culturale. Verrà riammesso soltanto nel 1956.
“Odio partecipare alla vita politica, nonostante la politica mi affascini come spettacolo. Un tragico, mortale spettacolo a Est; intellettualmente sterile ma divertente in Occidente”.
Milan Kundera, in un’ intervista rilasciata alla scrittrice e critica letteraria Olga Carlisie, nel 1985.
“Lo scherzo” e la “Primavera di Praga”
Nel 1967 viene pubblicato il suo primo romanzo: “Lo scherzo”, che racconta la realtà cecoslovacca del secondo dopoguerra, formulando un’accusa verso l’assurdità della vita sotto il Comunismo, sottolineandone gli aspetti più comici. L’opera vince il premio dell’Unione degli Scrittori Cechi. Nel 1968 Milan Kundera si schiera apertamente a favore della “Primavera di Praga”, il tentativo, immediatamente represso, di liberalizzazione politica, economica e culturale dal controllo dell’Unione Sovietica. A causa di questa scelta perderà il posto di docente e, nel 1970, e avverrà l’esclusione dal partito.
“Dopo l’invasione della Russia nel 1968, quasi tutta la letteratura Ceca è stata vietata, e circolava solo nella forma di manoscritti. La vita culturale pubblica e aperta è stata distrutta”.
Milan Kundera, in un’ intervista alla scrittrice e critica letteraria Olga Carlisie, nel 1985.

La vita a Parigi
Nel 1975, Kundera insieme alla moglie emigra a Parigi, dove insegna all’Università di Rennes. In Francia scrive “Il valzer degli addi” e “Il libro del riso e dell’oblio”, definito dall’autore come un “romanzo in forma di variazioni”, che gli costa la revoca della cittadinanza cecoslovacca. Nel 1985 pubblica il famosissimo romanzo “L’insostenibile leggerezza dell’essere”, che, con un’intrinseca implicazione filosofica, analizza il concetto di opposizione pesante-leggero secondo le considerazioni di Parmenide, raccontando una storia ambientata durante la “Primavera di Praga”.
Nel 1990, pubblica “L’immortalità”. Da questo momento in poi, scrive i suoi libri in lingua francese, per sancire il distacco culturale dal suo paese. Si rifiuta di cedere i diritti per la traduzione in lingua ceca fino al 2006. Pubblica poi “La lentezza”(1995), seguita da “L’identità” (1997), “L’ignoranza” (2000) e “La festa dell’insignificanza” (2013). Nel 1981 acquisisce la cittadinanza francese, grazie all’intervento del presidente Mitterrand e soltanto nel 2019 riottiene la cittadinanza ceca.
“Solo un’opera letteraria che rivela un frammento sconosciuto dell’esistenza umana ha ragione di esistere. Essere uno scrittore non significa predicare una verità, significa scoprire una verità”.
Milan Kundera, in un’ intervista rilasciata alla scrittrice e critica letteraria Olga, nel 1985.
L’opera di Milan Kundera
In un epoca in cui la divulgazione delle notizie era più limitata, le opere di Milan Kundera hanno puntato l’attenzione sulle vicende che hanno infiammato l’Europa dell’est, dipingendo a tinte vivide la Cecoslovacchia della sua giovinezza come una terra mitica e eroica. Con la sua personalissima interpretazione del “romanzo-saggio”, in cui la rappresentazione fedele della realtà si contrappone alle divagazioni temporali della storia e al racconto della medesima situazione da diversi punti di vista, l’autore ha saputo offrirci un’alternativa rispetto ai modelli narrativi del passato.
Kundera ci ha inoltre regalato personaggi indimenticabili, che hanno esplorato il sfaccettato mondo dell’erotismo, fatto i conti con la morte della cultura e ricercato una verità assoluta, aspirando alla libertà interiore.
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I grandi appassionati della letteratura riconoscono nei grandi scrittori dei punti di riferimento per le poetiche e le correnti letterarie. Milan Kundera è stato un cardine prepotente nell’Italia del riflusso negli anni Ottanta per il suo romanzo “L’insostenibile leggerezza dell’essere”. Se ti affascinano le figure degli scrittori che hanno fatto la storia della letteratura, allora ti consigliamo di leggere anche il nostro omaggio a George Orwell.