C’è silenzio, sui social. Per chi è abituato a utilizzare la musica per accompagnare i propri momenti social, la notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno. Già sono in corso le azioni volte a silenziare e rimuovere i contenuti musicali. Il futuro è denso di incertezze, date le diverse posizioni espresse dalle due Società.
Il rammarico di Meta
Dalla società di Zuckerberg, parole dolenti ma anche l’apertura alla possibilità di ricomporre la situazione. «Purtroppo non siamo riusciti a rinnovare il nostro accordo di licenza con Siae. La tutela dei diritti d’autore di compositori e artisti è per noi una priorità e per questo motivo da oggi avvieremo la procedura per rimuovere i brani del repertorio Siae nella nostra libreria musicale. Crediamo che sia un valore per l’intera industria musicale permettere alle persone di condividere e connettersi sulle nostre piattaforme utilizzando la musica che amano. Abbiamo accordi di licenza in oltre 150 paesi nel mondo, continueremo a impegnarci per raggiungere un accordo con Siae che soddisfi tutte le parti».
La Siae difende l’industria creativa
«Siae non accetterà imposizioni da un soggetto che sfrutta la sua posizione di forza per ottenere risparmi a danno dell’industria creativa italiana». La dichiarazione della Società che tutela gli autori e gli editori è di piena opposizione rispetto alla proposta di Meta, unilaterale e non basata su una valutazione condivisa del valore effettivo dei prodotti in essere. «Tale posizione, unitamente al rifiuto da parte di Meta di condividere le informazioni rilevanti ai fini di un accordo equo, è evidentemente in contrasto con i principi sanciti dalla Direttiva Copyright per la quale gli autori e gli editori di tutta Europa si sono fortemente battuti. Colpisce questa decisione, considerata la negoziazione in corso, e comunque la piena disponibilità di Siae a sottoscrivere a condizioni trasparenti la licenza per il corretto utilizzo dei contenuti tutelati».
Accordo Meta e Siae: mission impossible?
L’accordo Meta e Siae salta, la musica tace e il silenzio si riempie di tensioni. Il confronto tra Siae e Meta si configura come un braccio di ferro da cui si delineano dei forti giochi di potere. La posta in ballo è alta e si spera nella mediazione tra gli interessi in gioco. Interessi che riescano a mettere d’accordo tutti, tutelando quella creatività che rischia di essere disconosciuta, come accade per chi lavora nei settori della cultura.