Attesa fin dal primo annuncio questa serie è da subito sembrata perfetta nelle mani del regista dark-gotico per eccellenza: Tim Burton. Chi meglio di lui poteva rappresentare la primogenita della famiglia Addams?
Anche la data di uscita, che molti speravano fosse limitrofa a Halloween, ha avuto il suo perché. La serie è infatti disponibile su Netflix proprio da mercoledì, 23 novembre.
Tante le aspettative nei confronti di questa serie oscillante tra il dark, il mistery e il sovrannaturale, Sarà riuscita a soddisfare il pubblico?
La Famiglia di Mercoledì: gli Addams
Gli Addams li conoscono praticamente tutti e per evocarli basta il doppio schiocco delle dita. Quest’affascinante famiglia, macabra e oscura, nasce nel 1938 dal vignettista Charles Addams; negli anni sarà protagonista di numerosi adattamenti, sia nel cinema che sul piccolo schermo.
Quello più conosciuto è La famiglia Addams, il film del 1991 diretto da Barry Sonnenfeld con una celebre Mercoledì undicenne interpretata da Christina Ricci, presente anche nell’adattamento di Tim Burton.
I componenti della famiglia sono caratterizzati e inequivocabili. I genitori, Gomez e Morticia, lo zio Fester, il maggiordomo Lurch, i due figli Mercoledì, Pugsley e infine l’immancabile Mano.
A proposito di Mano, in questa serie un plauso a un personaggio pienamente riuscito. Amico fedele di Mercoledì e capace di una mimica incredibile e un carattere che si fa amare da tutti. Lui o lei, semplicemente Mano.
Mercoledì Addams: adolescente incompresa
La serie vede Tim Burton dirigere i primi quattro episodi, mentre per i successivi il ciak passa a Gandja Monteiro e James Marshall, i creatori di Smallville; non parla della famiglia Addams, che ha comunque un ruolo importante in diverse puntate, ma si incentra in modo specifico sul personaggio di Mercoledì: la ragazzina pallida, algida e che non sorride mai, con una passione per tutto ciò che è macabro e lugubre, abbigliamento compreso.
In questa nuova serie Netflix, l’attrice che interpreta la protagonista è Jenna Ortega, che si dimostra eccelsa nella parte della ragazzina con le trecce nere l’iconico colletto bianco.
Mercoledì è quella che le persone definirebbero una ragazzina strana, fuori dal contesto. Ed è proprio questo l’incipit con cui si apre la serie.
Dopo una vendetta decisamente sopra le righe – ma che molti sicuramente apprezzeranno – per del bullismo subito a scuola dal fratello, Mercoledì viene espulsa e trasferita al Nevermore, un istituto apposito per ragazzi con abilità e capacità sovrannaturali definiti dal mondo come “reietti”.
Al Nevermore, che introduce subito alle atmosfere così tipiche di Burton, Mercoledì sembra la strana tra gli strani. Licantropi, sirene incantatrici e altri personaggi soprannaturali faticano a comprendere la natura oscura della giovane nuova arrivata.
Mercoledì è invece perfetta nel suo essere. Distaccata, cinica, fredda e sempre brillante, sia nell’andamento scolastico sia nella sua capacità di rispondere con sarcasmo e humor nero a qualsiasi provocazione.
Mercoledì è una serie che parla di adolescenza per adolescenti?
Di certo analizzando questa serie ci sono molti accostamenti che possono essere fatti ad altre serie o film di successo. Le atmosfere e le dinamiche dell’accademia ricordano Harry Potter, con tornei a squadre e “fazioni”. L’ambientazione dark e oscura rievoca la serie di successo Sandman – non a caso forse è presente Gwendoline Christie nei panni della direttrice dell’accademia – e la dinamica narrativa fa l’occhiolino alla recente rivisitazione di Le terrificanti avventure di Sabrina.
Tutto questo, però, non rende la serie un prodotto adatto soltanto ai teenagers, anzi. Mercoledì ci dimostra come Tim Burton e la produzione Netflix siano stati in grado di prendere un personaggio facente parte dell’infanzia di molti spettatori per adattarlo con successo a dinamiche moderne e attuali, mischiando argomenti e trattando temi che coinvolgono più generazioni e le conquistano.
È bene dunque ricordare che la serie non è sulla famiglia Addams e non è un remake dei film precedenti. Questa serie è su Mercoledì Addams rappresentata in ogni sfumatura mentre attraversa un periodo della vita che molti hanno vissuto e che altri si preparano ad affrontare.
Mercoledì e i suoi amici
La primogenita degli Addams non ha amici per antonomasia e non li vuole. Ma cosa succede quando sono loro a volere lei?
Geniale, anche dal punto di vista della fotografia, la scelta di accostarla alla sua compagna di stanza, un licantropo che adora i colori accesi e sgargianti, bionda e sempre sorridente, gentile e accomodante verso il carattere estremamente introverso di Mercoledì.
Per tutta la serie lei si proclamerà come sua migliore amica anche senza che nessuno le abbia dato il permesso, cercando ogni occasione per strapparle un abbraccio. Aiuterà Mercoledì nella sua indagine e, come fanno davvero le migliori amiche, ci sarà per lei al momento del bisogno.
Anche il resto della scuola, inizialmente turbato, poi piano piano si affezionerà alla protagonista, mostrando come il lavoro di squadra sia sempre la scelta vincente.
E se tutti fossimo Mercoledì?
Facilmente il personaggio di Mercoledì divide le persone per i suoi modi e le sue caratteristiche ma alla fine, e forse questo è il più grande merito del lavoro di Burton, ricorda che durante l’adolescenza i problemi narrati nella serie sono stati vissuti da tutti.
L’emarginazione, il conflitto con i genitori, la voglia di autodeterminarsi, gli amori che non si sa come affrontare. E alla fine tutti hanno sorriso per le sue vendette. Tutti hanno ricordato qualcosa di loro. Alla fine, tutti siamo un po’ Mercoledì.
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