Poeta e scrittore romano, Marzio Pellegrini è autore di libri di poesie. La sua ultima raccolta si intitola silenzi assordanti.I versi scaturiti dai silenzi si trovano sotto forma di post nel suo profilo Instagram, Marzioso.
Marzio Pellegrini è autore di libri di poesie, il suo profilo Instagram, Marzioso, è seguito da oltre 90000 follower
Certo che questi ultimi 10 anni di pandemia sono stati duri eh!
Poi vorrei non sentirmi fuori luogo ovunque
Ti va di spettinarci?
Tre diversi post, tre diversi stili.
Ironia, considerazioni intime e inviti, di ogni tipo: a violare insieme il coprifuoco – ancora fissato alle ventidue –, a vedere un tramonto, a visitare la luna, a bere un Mojito in spiaggia. Le poesie di Marzio Pellegrini sono così: semplici, dirette, estratti di pensieri condensati in pillole.
Tra i tuoi riferimenti letterari troviamo Charles Bukowski, scrittore famoso per la corrente del “realismo sporco”. Anche tu hai dei rapporti tempestosi che trasformi in poesie?
La cosa che mi ha colpito di più quando ho letto per la prima volta un suo libro era proprio il linguaggio, il suo modo di raccontare storie. Niente merletti, fiocchi, solo qualche volo pindarico dentro sé stesso. Come può uno scrittore del genere non colpire nel profondo un adolescente sognatore com’ero io? Sicuramente da lui ho ripreso questo trasformare la realtà in qualcosa di straordinario, a volte migliorandola, a volte esasperando la tristezza che mi circondava. Quello che evito di fare è trasformare i miei libri in diari, quindi non racconto mai davvero ciò che mi accade; mescolo esperienze, conoscenze e aneddoti, così rendo difficile alle persone ritrovarsi al 100% nei miei racconti, nelle poesie, e romanzi.
Dai versi delle pagine ai post di Instagram
Come nasce l’idea di trasferire i versi dalle pagine ai post su Instagram e cosa vuoi comunicare, essenzialmente, attraverso il tuo Marzioso?
Sicuramente nasce dall’esigenza di esser letti, il mio primo libro è uscito nel 2014 e per anni (non molti) ho percorso la classica strada che passa da librerie, locali, piccoli eventi e letture in giro, ma è una strada desolata. Così un giorno ho deciso di trasformare il mio profilo Instagram in una vera e propria pagina, pubblicando, dapprima timidamente, piccole poesie ed estratti dei libri usciti. La pandemia ha quasi forzato il tutto, costringendoci a casa, e ho incrementato ancora di più i post giornalieri.
Il lavoro era perso, il tempo era tanto, così mi sono dedicato alla realizzazione di post ironici che potessero divenire virali. Quello che vorrei comunicare è che la poesia non è solo una dedica d’amore. Sempre più spesso mi ritrovo a fare questi discorsi, leggo giovani scrittori che intraprendono questo percorso affrontando la cosa con un unico tema: l’amore e l’innamoramento. La poesia è (e deve essere) anche uno sfogo, uno spunto ironico, satirico, una provocazione, cinismo e sensibilità. Una visione personale su temi attuali (vedi post sulla polemica Fedez).
Tutto quello che dicono
Qual è la cosa più particolare che ti è capitata di sentirti dire o di leggere come commento dai tuoi follower?
Beh, soprattutto quando la pagina ha iniziato a crescere, la cosa più strana era essere capiti e apprezzati. Ancora oggi mi emoziona ricevere messaggi d’apprezzamento e dimostrazioni d’affetto varie. Una cosa strana “negativa” mi è successa il mese scorso: mi scrive una ragazza dicendomi di aver comprato proprio “silenzi assordanti”, io la ringrazio e le dico di farmi sapere cosa ne pensa, quando lo finirà. Mi scrive un paio di giorni dopo dicendomi che il libro è troppo maschilista (faccia basita) e che dovrei scrivere non solo quello che penso io, ma anche quello che potrebbero pensare gli altri. Dopodiché mi blocca impedendomi di rispondere e di capire cosa volesse dire. Credo sia chiaro, quando si compra un libro di poesie, che queste siano state scritte da qualcuno che racconta le sue esperienze e il suo punto di vista, e immaginai che per “maschilista” intendesse dire tutte al maschile, perché si possono dire tante cose di me e della mia scrittura, ma non che sia maschilista. Sì, credo questa sia la cosa più strana.
Poi chiaramente mi fa sempre strano chi mi scrive cose esagerate, chi mi dà dell’idolo; “sei il mio scrittore preferito” o “è il libro più bello che abbia mai letto” qualcuno mi scrive, ma io non ci credo.

L’ironia e il senso dell’umorismo, la linfa vitale per chi ha tanta immaginazione
Dai tuoi versi si evince uno spiccato senso dell’umorismo. Quanto è importante mantenere l’ironia di questi tempi caratterizzati da epidemia e restrizioni?
È fondamentale come in qualsiasi altro periodo storico. L’ironia e il senso dell’umorismo sono la linfa vitale per chi ha tanta immaginazione. Sono contento di vedere che alcuni comici internazionali inizino ad avere successo anche in Italia, e tutta una nuova leva di comici (finalmente) che fa della comicità di un certo tipo. Ho sempre pensato che avrei fatto il comico, a dire il vero, e la cosa non è poi del tutto messa da parte. D’altronde anche Woody Allen ha iniziato come scrittore, e come lui anch’io soffro di bruciore di stomaco.
Scopri l’autore
In questa rubrica presentiamo nuovi talenti: scrittori emergenti e blogger che si affacciano nella nuova contemporanea scena editoriale. Tra nuovi strumenti e una passione senza tempo, ogni scrittore ci racconta il suo mondo e ci coinvolge nelle sue storie. Se siete curiosi di scoprire nuovi autori, potete leggere sul nostro Magazine sempre nuove interviste, come quella a Saverio Crea.