Nel fantastico scenario della Nuvola dell’Eur, durante l’edizione 2022 di Più Libri Più Liberi, è andato in scena l’ennesimo tributo/ricordo dedicato al professor Luca Serianni, illustre accademico e studioso della Lingua Italiana, scomparso quest’anno a seguito di un drammatico incidente stradale.

Si è spesso parlato di Lingua e Linguistica, anche con un recente articolo sulla nascita della lingua italiana, argomento principe delle lezioni di grammatica storica italiana di Serianni. L’incontro di domenica 11 dicembre presso la sala Antares ha avuto il pregio di unire alla sfera didattica l’emozione che ancora oggi ruota attorno a un docente che non ha solo insegnato con estrema maestria a migliaia di alunni, ma che ha saputo distinguersi per gentilezza, disponibilità e per il grande senso civico che – nel suo ruolo istituzionale di docente universitario – incarnava in maniera impeccabile.
Insegnare l’italiano nell’università e nella scuola
L’incontro, finalizzato alla presentazione del libro Insegnare l’italiano nell’università e nella scuola (Edizioni di Storia e Letteratura), intitolato “Voi per me siete lo stato. L’ultima lezione di Serianni” è stato un lungo viaggio nel ricordo di Serianni, coordinato in modo magistrale e intimo da Paolo Di Paolo e Cristina Faloci.
E il richiamo a una delle ultime frasi rivolte ai suoi alunni – voi per me siete lo stato – ha sottolineato ancora una volta, se mai ce ne fosse stato bisogno, il grande impegno didattico di un luminare che ha saputo imporsi come massimo esponente di studioso della lingua italiana, senza mai perdere di vista il ruolo centrale della divulgazione, quel saper veicolare virtù (dell’uomo docente) e conoscenze alle generazioni più giovani, e qui perdonerai il gioco di parole che richiama uno dei versi più famosi di Dante.
Un’aula strapiena per il ricordo del professor Luca Serianni
In un’aula gremita – in molti, troppi, sono rimasti fuori – non sono mancate figure di grande spicco. In prima fila il professor Giuseppe Patota, primo laureato di Serianni e oggi importante linguista e la professoressa Valeria Della Valle, la quale ha curato anche la presentazione nel libro, da ricordare specialmente per le sue lezioni di Lessicografia e Lessicologia. Persone che con Serianni hanno fatto un lungo percorso nel mondo della Lingua Italiana.
Una presentazione di un libro che alla fine è stata più che altro l’occasione di ricordare Luca Serianni. Con attimi di commozione profondamente sincera e le consuete risate che il professore era in grado di regalare in modo improvviso e dotto.
Sì, hanno riso tutti, nella sala Antares, quando Paolo Di Paolo, leggendo un estratto, ci ha ricordato – con le parole del professore – l’impegno a difendere, contro tutto e tutti, l’accento grafico in “sé stesso”. Tutti hanno rivisto il sorriso sornione del professore, la testa leggermente piegata di lato, pronto ad accogliere il divertimento di ognuno. Perché con Luca Serianni anche la Linguistica poteva essere terreno di felicità. Non solo per chi, come chi scrive, ha fatto delle parole e della lingua il centro della vita.
Andrea Franco