Certe passioni, come quella della lettura, capita spesso che si trasformino in progetti più grandi. È questo il caso di Lidia Ottelli, che oggi si racconta su Other Souls Magazine.
Non mi reputo un’autrice, ma una persona a cui piaceva scrivere ogni tanto, tutto qui. Diciamo che, nel bene e nel male, ho avuto la fortuna di scrivere dei romanzi apprezzati e di essere pubblicata da una grossa casa editrice. Ma questo non fa di me una vera e propria autrice, anche perché ho appeso “al chiodo” la penna da ormai molti anni.
Lidia Ottelli

Alla fortuna si accompagna sempre una certa buona dose di capacità, e questa capacità la Ottelli ha deciso di usarla per organizzare un evento unico in Italia: il Festival del Romance Italiano (FRI), ad Assago (Milano) il 18 e il 19 marzo 2023.
Il Festival del Romance Italiano
Un’occasione come poche per dare voce a chi, nella giungla editoriale italiana, ne ha ben poca. Il Festival è un punto d’arrivo perché Lidia, blogger da quando aveva 15 anni, è sempre stata fedele al proposito di fare spazio a un genere letterario, il rosa, che pur essendo tra i più venduti è anche preso decisamente sotto gamba dall’opinione comune.
«Organizzatrice… mi fa ancora strano sentimi dire questa parola. Lavoro al progetto Festival da dieci anni e solo negli ultimi cinque anni sono riuscita a concretizzarlo» racconta Lidia, parlando del suo impegno per creare una rete di autori, blogger e appassionati di Romance (italiano e internazionale) da poter riunione negli appuntamenti del FRI 2023.

In Italia, vi sono molti festival specifici: viene celebrato il romanzo storico, per esempio, il giallo ha numerosi eventi che vedono protagoniste tutte le sfumature del genere. Creare il Festival del Romance Italiano è stato il modo di Lidia per formare fisicamente una comunità già forte online, persone con la passione dell’amore che desideravano soltanto di riunirsi in una cornice che potesse rappresentarle.
Lidia è tutto quello che si vede e si legge, nulla di più e nulla di meno. Sono semplicemente una lettrice che ama quello che fa e lo fa non solo per lei, ma soprattutto per gli altri. Ho voluto solo far conoscere un po’ di più questo genere che io amo e che molti come me amano.
Lidia Ottelli
Perché c’è una bassa considerazione del genere romance?
«Questo non lo capisco. Mi sono sempre chiesta perché il Romance faccia così paura. A essere sinceri, in tutti i libri c’è dell’amore, sentimenti d’amore, che siano di una coppia, di figli, di genitori. Anche nei Thriller ci sono storie d’amore» fa notare Lidia Ottelli, quando le viene posta la domanda.

«C’è una sorta di malessere quando dici che leggi o scrivi romance. Io vorrei veramente che qualcuno mi spiegasse perché c’è questo fastidio verso il genere. Non me lo spiego. Proprio qualche giorno fa guardavo le classifiche online e le prime 10 posizioni, 5 erano occupate da libri romance. Qualcosa vorrà pur dire, no?».
Il genere romance, in termini di vendita, è una miniera d’oro che, specialmente negli ultimi tempi, ha raddoppiato gli incassi. Non a caso, il libro più venduto del 2022 è Fabbricante di lacrime, un romanzo young adult di genere romantico.
Questi dati sono stati resi possibili anche grazie al ruolo importante che l’utilizzo dei social, specialmente del BookTok, ha avuto nello sdoganare quella che è sempre stata una passione letteraria quasi da nascondere, di cui godere in privato.
Come si colloca il Festival del Romance Italiano in questo quadro?
«Il genere Romance non è così di nicchia come molti pensano. Se il Festival del Romance Italiano è diventato così importante è perché la gente si sta aprendo a questi eventi dedicati al genere» racconta Lidia, confermando i dati sulle vendite.
Questi dati, però, non tengono conto di un altro grande protagonista del Festival del Romance, una fetta sicuramente importante, in grado di confermare qualsiasi statistica: il self publishing.
In questo senso, il FRI è un pioniere. «Purtroppo, molte manifestazioni importanti in Italia che dovrebbero parlare di libri, stanno mettendo i bastoni alle ruote sia al genere che al self publishing che è la maggior produzione di Romance negli ultimi anni» le parole della Ottelli.

Pubblicare in self è una scelta che viene sempre più presa in considerazione dagli autori. Piano, e con fatica, si sta iniziando a concepire l’autopubblicazione come un investimento su se stessi, anziché un ripiego a seguito di alcuni rifiuti da parte di editori.
Quando si sceglie di diventare editori di se stessi, è giusto e doveroso avere uno spazio in grado di rappresentare questa scelta e questo modo di fare libri. E, per questo, il FRI è un Festival assolutamente democratico, che serve al lettore l’offerta più ampia di libri in circolazione.
E se Lidia dice che no, non tornerà a scrivere, di sicuro continuerà a curare questo coraggioso progetto.