Esiste un tema controverso come quello dell’aborto? Difficile trovarne uno così delicato e altrettanto difficile da trattare. Una vita è sempre una vita, che si tratti di quella del figlio o di quella della madre. Ecco alcuni libri sull’aborto che affrontano il tema.
Il diritto alla vita nella letteratura: un pesante fardello sulle spalle delle donne
Storie di donne che raccontano la loro esperienza, opinioni personali, scelte di vita, l’obiezione di coscienza. Sono molti i libri sull’aborto che trattano l’argomento da diversi punti di vista, ed è utile conoscerli per avere un’idea più completa. Ve ne proponiamo alcuni.
Lettera ad un bambino mai nato (1975) di Oriana Fallaci
Il monologo tragico di una futura madre. Una donna sola e indipendente chiede a se stessa e al suo bambino quale sia la scelta migliore, considerando il mondo in cui sarebbe costretto a vivere.
L’evento (2001) di Annie Ernaux
L’aborto clandestino negli anni Sessanta: il dolore, la paura e la solitudine. La storia del film che ha trionfato al Festival di Venezia.
Storia dell’aborto (2003) Giulia Galeotti
Il cambiamento della percezione dell’aborto nei secoli. Conoscerne la storia per comprendere che è una questione che riguarda tutti.
C’è chi dice no. Dalla leva all’aborto. Come cambia l’obiezione di coscienza (2011) di Chiara Lalli
L’obiezione di coscienza ha portato all’abolizione della leva obbligatoria, oggi porta un medico a ledere la libertà di una donna rifiutandosi di praticare l’IVG.
Pagine di un dolore (2014) di Alessandra Garavello
Non esiste solo l’aborto clinico, ma anche quello spontaneo. Per ogni donna è difficile accettare il dolore di una fine inaspettata e di una culla vuota.
Scartati (2015) di Abby Johnson
Abby è una ex dipendente di una clinica dove si praticano gli aborti. Nel suo libro sono racchiuse la sua storia e le motivazioni per cui ha abbandonato il lavoro.
194. Diciannove modi per dirlo (2018) di Camilla Endrici
Diciannove storie per raccontare una scelta complessa, per dare voce alle donne. Ascoltando senza giudicare.
Fin dai tempi antichi le donne hanno fatto ricorso a pratiche diverse e pericolosissime per interrompere le gravidanze non desiderate. Dal 1978 la legge 194 dello Stato Italiano consente di farlo in una struttura ospedaliera, senza rischiare di morire. O almeno dovrebbe consentirlo. Molti medici scelgono di avvalersi dell’obiezione di coscienza per evitare questi interventi. Il risultato è una carenza inaccettabile di un servizio sanitario: forse una scelta più oculata della specializzazione risolverebbe il problema.