È un ramo dell’editoria che si dice non conosca crisi. Sono tanti gli aspiranti autori che non hanno il tempo o le competenze per scrivere il loro libro del cuore; se alcuni di loro in compenso hanno la possibilità e la volontà di investire in un professionista navigato, ecco la soluzione. E così aumentano i libri scritti da ghostwriter.
Il ghostwriter puro e quello ibrido
Pare che tutti i personaggi famosi (attori, cantanti, politici, soubrette…) che decidono di pubblicare un libro, in realtà non lo scrivano. Si dice che alcuni dei bestseller più noti al mondo siano stati scritti da persone diverse, rispetto a quelle riportate in copertina. Si mormora che tanti editor di case editrici si siano col tempo trasformati in scrittori fantasma, al servizio di questo o quel nome importante. Insomma i libri scritti da ghostwriter si nascondono un po’ dappertutto, anche dove uno davvero non se lo aspetterebbe mai. Almeno, quelli scritti da ghostwriter puri, quelli che rimangono sempre nell’ombra, vincolati dal segreto professionale. Poi ci sono i ghostwriter ibridi, invece, come J.R. Moehringer (scrittore dell’autobiografia di Agassi) o come Tony Schwartz (autore della biografia di Donald Trump). Nel loro caso, il lavoro nella realizzazione del libri è tutt’altro che un segreto, ma è l’altro nome, quello famoso, a spiccare.

Un rapporto di fiducia
Il ghostwriter non è tuttavia, come alcuni credono, un semplice operatore su commissione, una persona a cui subappaltare un lavoro. Se il risultato finale deve rappresentare in qualche modo la persona il cui nome finirà sulla copertina del libro, servono sintonia e reciproca chiarezza di intenti. Quindi la stragrande maggioranza dei libri scritti da ghostwriter sono realizzati dopo lunghe conversazioni, pranzi di lavoro, serate a chiacchierare sul divano. Cosicché il ghostwriter colga non solo il contenuto da infondere nell’opera, ma anche la personalità del cliente al cui posto deve scrivere.
Nel rapporto tra cliente e ghostwriter, è tutta una questione di chimica. Questo non significa che dobbiate essere migliori amici e condividere il guardaroba. Ma significa che ci deve essere un certo grado di tranquillità e fiducia. In particolare se il tuo progetto è di natura personale, come nel caso di un’autobiografia, bisogna che tu sia completamente aperto con il ghost.
Jenna Rose Robbins, ghostwriter
I libri scritti da ghostwriter “a catena di montaggio”
Fra i ghostwriter ibridi, ce n’è un tipo particolarmente prolifico. Avete presente quegli autori (di solito americani) che hanno messo in piedi delle piccole industrie editoriali nel campo dell’entertainment? Nomi che stanno sulla copertina di tantissimi libri, talvolta serie da decine di volumi? Bene, spesso questi personaggi si fanno aiutare alla luce del sole da altri scrittori. Prendiamo ad esempio James Patterson. Per forza è l’autore più produttivo al mondo: non fa tutto da solo! Avendo scelto in modo molto chiaro il suo segmento produttivo (appunto l’entertainment più puro, basato su intreccio e avventura), si è circondato di allievi di fiducia e ha selezionato altri professionisti che lo affianchino nelle stesure. L’autore più famoso supervisiona il tutto e, in copertina, compaiono entrambi i nomi: Patterson ci mette il brand, il ghost ci mette la scrittura.
