Una premessa necessaria: “capire” la politica è una parola grossa. Figuriamoci quella italiana, che tende a essere piuttosto… creativa. Però, andando in cerca di libri per capire la politica italiana, possiamo almeno tenere presenti dei criteri sensati.
Prima diversificare le voci…
In economia si diversificano gli investimenti, perché è troppo rischioso puntare tutto su un unico strumento finanziario. Possono capitare oscillazioni anche piuttosto forti a seconda di congiunture storiche, economiche, sociali… da un annetto e mezzo a questa parte anche sanitarie. Vale lo stesso principio per le idee politiche: guai a girare sempre intorno alle stesse. Si vogliono avere le idee chiare (e possibilmente complete) riguardo ai temi principali su cui verte il dibattito politico di casa nostra? Allora, se si cercano libri per capire la politica italiana, si inizi a cercarne tanti (non si corre nemmeno il rischio di spendere troppo, sono fra i libri più frequenti sulle bancarelle dell’usato).
Nessun politico al mondo, nemmeno il vostro preferito, nemmeno quello con maggior senso pratico, verrà mai a dirvi – per esempio – che alcuni concetti della parte avversa non sarebbero del tutto da buttare via ma lui è costretto a respingerli per ragioni di partito. Quindi bisogna andare alla fonte: leggere i libri degli altri. Sì, quelli della parte avversa. Anche quello antipatico, anche quello che alla scorsa tornata elettorale ha preso tutti quei voti che non avremmo creduto. È un alleato? Bene, si leggano i suoi libri o le sue interviste per conoscerlo meglio. È un avversario? Meglio ancora, si leggano i suoi libri o le sue interviste per capire cosa sta funzionando nella sua comunicazione e magari scoprire qualcosa di utile.
…poi diversificare i temi
Abbiamo appena detto “comunicazione”. Certo, perché intorno alla politica, intesa come mera contesa elettorale, ruotano in realtà argomenti molteplici e complicati. Poi, intorno a quegli argomenti, ne ruotano altri ancora. E siccome non esistono risposte semplici a domande complesse, se ci si vuole informare bisogna ricorrere alle voci di chi ne sa più di noi: non solo politici ma anche giornalisti, economisti, storici, giuristi. Ciascuno dei quali, a seconda del suo mestiere, avrà il suo modo di affrontare i concetti e di comunicarli ai lettori.
E, appunto, persone che se ne intendano di comunicazione in senso stretto. Pubblicitari, copywriter, social media manager: perché molta politica, ci piaccia o no, oggigiorno è in mano a loro, alla loro capacità di rendere il leader di turno abile a far passare i messaggi più convincenti per le persone che a quei messaggi sono sensibili. La conoscenza dei personaggi (tramite biografie, autobiografie, raccolte di interviste eccetera) è un ottimo primo passo; ma i veri libri per capire la politica italiana sono probabilmente quelli per capire anzitutto noi stessi, quali sono le nostre corde più profonde che quei personaggi riescono a far vibrare, e in che modo.