L’editoria digitale ha rivoluzionato il modo di comunicare e di trasferire contenuti scritti. Tutto è diventato immediato, ogni nostra parola scritta online arriva ovunque, in pochi secondi. Vediamo insieme l’editoria digitale cos’è.
Cos’è l’editoria digitale: come ha cambiato i contenuti, il processo di creazione di tali contenuti e loro fruibilità
Le tecnologie informatiche, in continua evoluzione, hanno coinvolto diversi settori. L’editoria è tra questi. Dall’elaborazione dei contenuti alla loro diffusione in rete, si tratta di un processo che rivoluziona non solo l’aspetto propriamente tecnico ma anche la natura dei testi. Si tratta di testi che si adattano agli strumenti digitali con i quali dovranno essere letti. L’intrattenimento e l’informazione sono al centro del cambiamento costante dovuto a tale necessità, che si unisce al fatto di doversi rendere facilmente comprensibili. Chi legge sullo schermo di uno smartphone, infatti, è sottoposto a distrazioni dovute alle notifiche e ai bip che avvertono di nuovi messaggi, nuove notizie.Il contenuto del testo, perciò, non può essere la cruda trasposizione di quello che si troverebbe scritto in un libro o in un giornale cartaceo ma deve essere, per forza di cose, smart.

Il print on demand: le stampe di libri rese possibili dall’editoria digitale
Letteralmente è la “stampa su richiesta”. La possibilità di stampare un numero ridotto di copie (anche poche unità) offerte dalla stampa digitale ha sdoganato la voglia di esporsi di tantissimi autori. Le possibilità di realizzare veri e propri libri, di attribuire loro un codice ISBN. Di poggiare sugli scaffali delle librerie anche solo per una settimana (il tempo di visibilità concesso di norma a chi si auto pubblica) il risultato della propria creazione letteraria hanno fatto gola a tanti. Facile immaginare i risvolti positivi. Sono vantaggi dati dalla pluralità di scelta, dalla possibilità di pubblicare ciò che non rientra nelle scelte di un editore classico, di mettere a disposizione della massa un punto di vista alternativo. La leggendaria “controinformazione” ha sfruttato per anni questo canale, arrivando però ad allinearsi spesso al business e alla scia dominante che all’inizio affermava di voler contrastare.
Open access: l’editoria scientifica dal libero accesso
Un aspetto importante, specie per quanto riguarda il settore dell’editoria scientifica, è costituito dalla nascita degli “archivi aperti” (open archives). Si tratta di iniziative volte alla condivisione che sfruttano il potenziale dell’auto pubblicazione e del print on demand per divulgare informazioni in ambito accademico. Il libero accesso a tali contenuti accresce la capacità critica e offre opportunità di approfondimento, di ricerca e di studio.

L’informazione online: un attacco al giornalismo classico?
Spesso si sente dire che la crisi del giornalismo su carta stampata, quindi dei quotidiani in primis, sia dovuta alla semplicità di accedere ai contenuti dell’informazione online. I canali web ove si trovano le notizie spesso hanno libero accesso e gratuità, dovuta agli sponsor che, ai lati della schermata e all’interno degli articoli, campeggiano stimolando e invitando i fruitori all’acquisto di servizi e beni e di consumo. In realtà i due settori non possono che essere complementari. Infatti è impossibile trasferire la capacità di approfondimento di un editoriale classico su un mezzo digitale e, al contempo, eguagliare la velocità nel dare una notizia su una testata online da parte di una rivista cartacea. Come ogni evoluzione, anche l’editoria digitale necessita di un adeguamento, sia da parte di chi crea i contenuti, sia da parte di chi ne usufruisce.